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Turchia, ruolo chiave nella risoluzione delle crisi del Corno d’Africa

Turchia, ruolo chiave nella risoluzione delle crisi del Corno d’Africa

K metro 0 – Istanbul – Continua il ruolo fondamentale del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel risolvere la crisi diplomatica tra Somalia ed Etiopia, che ha consolidato la sua posizione come mediatore internazionale di riferimento, raggiungendo accordi che potrebbero ridefinire gli equilibri geopolitici nel Corno d’Africa. Dopo aver firmato un’intesa che prevede cooperazione nella

K metro 0 – Istanbul – Continua il ruolo fondamentale del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel risolvere la crisi diplomatica tra Somalia ed Etiopia, che ha consolidato la sua posizione come mediatore internazionale di riferimento, raggiungendo accordi che potrebbero ridefinire gli equilibri geopolitici nel Corno d’Africa.

Dopo aver firmato un’intesa che prevede cooperazione nella ricerca di idrocarburi, consultazioni politiche, addestramento e partnership commerciale con rappresentanti del governo somalo ieri ad Ankara, oggi è prevista la firma del medesimo protocollo nella capitale etiope Addis Abeba. La prossima settimana rappresentanti del governo turco hanno in programma di estendere la cooperazione anche con Gibuti.

Gibuti, un piccolo ma strategico stato che si trova nel punto di incontro tra il Golfo di Aden e il Mar Rosso, ha deciso di rafforzare la propria collaborazione con la Turchia, firmando tre importanti accordi che riguardano l’addestramento militare, la cooperazione finanziaria e il sostegno a progetti infrastrutturali. Gibuti rappresenta un hub fondamentale per il traffico marittimo internazionale e il suo coinvolgimento con la Turchia potrebbe aprire nuove opportunità di sviluppo per entrambe le nazioni, nonché contribuire a garantire la sicurezza e la stabilità nella regione.

La Turchia, quindi, sta rapidamente emergendo come uno degli attori più influenti e determinanti nel Corno d’Africa. Con una strategia basata su diplomazia, investimenti economici, cooperazione militare e sviluppo infrastrutturale, Ankara è riuscita a tessere alleanze strategiche con paesi chiave come la Somalia, l’Etiopia e Gibuti, confermandosi un partner fondamentale per la stabilità e la crescita della regione.

Il conflitto tra Somalia ed Etiopia era esploso a seguito di un memorandum d’intesa tra Addis Abeba e il Somaliland, che aveva dichiarato unilateralmente la propria indipendenza da Mogadiscio, scatenando forti tensioni tra i due Paesi. La firma dell’accordo da parte di Erdogan ha portato a una risoluzione pacifica delle divergenze tra Somalia ed Etiopia.

L’accordo prevede l’accesso dell’Etiopia al porto strategico di Berbera, nel Somaliland, situato sul Golfo di Aden, area di fondamentale importanza geopolitica che si affaccia sulle rotte marittime vitali per il commercio internazionale. Questo passo è particolarmente significativo in quanto l’Etiopia, che storicamente ha sofferto della mancanza di accesso diretto al mare, ha ottenuto finalmente uno sbocco sulle acque internazionali. La Turchia, tramite una serie di accordi politici e commerciali, ha facilitato l’instaurarsi di una cooperazione che prevede anche la creazione di una zona franca lunga dieci chilometri e la costruzione di una base militare per la Marina Etiope.

Continua così l’impegno della Turchia nel Corno d’Africa. Negli ultimi anni, infatti, Ankara ha guadagnato terreno come potenza influente nella regione, dove gestisce importanti infrastrutture, tra cui aeroporti e porti, e vanta una presenza militare significativa. La compagnia di bandiera Turkish Airlines ha consolidato la propria posizione nel trasporto aereo con voli diretti tra Mogadiscio e Istanbul, mentre il governo turco ha costruito una delle ambasciate più grandi del Paese e una struttura ospedaliera dedicata, il “Centro Medico Erdogan”, che fornisce cure sanitarie di alta qualità.

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