K metro 0 – Parigi – Martedì scorso, Nicolas Sarkozy ha raggiunto il traguardo dei 70 anni. Un compleanno che, in circostanze normali, sarebbe stato un’occasione di celebrazione, ma che per l’ex presidente francese arriva in un periodo segnato da vicende giudiziarie complesse. Il 18 dicembre 2024, la Corte di Cassazione ha confermato in via
K metro 0 – Parigi – Martedì scorso, Nicolas Sarkozy ha raggiunto il traguardo dei 70 anni. Un compleanno che, in circostanze normali, sarebbe stato un’occasione di celebrazione, ma che per l’ex presidente francese arriva in un periodo segnato da vicende giudiziarie complesse.
Il 18 dicembre 2024, la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna emessa in appello nel maggio 2023, rendendo ufficiale la pena del marzo 2021, quando il tribunale di Parigi lo ha riconosciuto colpevole di corruzione e traffico di influenze, infliggendogli tre anni di reclusione, di cui due con la condizionale e uno effettivo.
Tuttavia, in considerazione dell’età dell’ex capo di Stato e della sua posizione, il tribunale ha concesso il beneficio del braccialetto elettronico, evitandogli la detenzione in carcere. Il giudice dovrà ora emettere un’ordinanza che stabilisca la data di applicazione del braccialetto, il luogo e gli obblighi che il condannato dovrà rispettare.
Secondo la legge francese, il compimento dei 70 anni gli permette di richiedere la libertà condizionata immediata, purché vengano rispettate determinate condizioni. Tuttavia, per il momento, Sarkozy non ha avanzato tale richiesta.
Oltre alla condanna per corruzione, Sarkozy deve affrontare un’altra sfida giudiziaria. A inizio gennaio 2025, è iniziato il quinto processo a suo carico negli ultimi cinque anni. Questa volta, l’ex presidente e tre suoi ex ministri sono accusati di finanziamento illecito della campagna elettorale del 2007, che lo portò alla vittoria e alla conquista dell’Eliseo.
Secondo l’accusa, Sarkozy avrebbe ricevuto finanziamenti occulti dalla Libia dell’allora leader Muammar Gheddafi, violando le normative francesi sul finanziamento delle campagne elettorali. Le indagini hanno rivelato una serie di movimenti sospetti di denaro, con fondi che sarebbero stati trasferiti attraverso intermediari e conti offshore. Se le accuse fossero confermate, si tratterebbe di uno degli scandali politici più gravi della storia della Quinta Repubblica francese.
Dal canto suo, Sarkozy ha sempre respinto con forza le accuse, definendole prive di fondamento e frutto di una persecuzione politica orchestrata dai suoi avversari. I suoi avvocati sostengono che il caso sia basato su prove inconsistenti e su testimonianze di dubbia credibilità.
Secondo la difesa, si tratterebbe di una “vendetta” per il ruolo avuto dall’ex presidente nel conflitto libico del 2011, quando la Francia sostenne l’intervento militare che portò alla caduta e alla morte di Gheddafi. Se condannato, Nicolas Sarkozy rischia fino a 10 anni di carcere e una pesante sanzione pecuniaria.