K metro 0 – Beirut – Human Rights Watch ha inviato una lettera al primo ministro designato Nawaf Salam, invitando il nuovo governo libanese a dare priorità alla fine dell’impunità, alla protezione e promozione dei diritti umani e all’affermazione dello Stato di diritto. In particolare, l’organizzazione ha esortato il governo a prendere misure concrete per
K metro 0 – Beirut – Human Rights Watch ha inviato una lettera al primo ministro designato Nawaf Salam, invitando il nuovo governo libanese a dare priorità alla fine dell’impunità, alla protezione e promozione dei diritti umani e all’affermazione dello Stato di diritto. In particolare, l’organizzazione ha esortato il governo a prendere misure concrete per assicurare che le violazioni del passato vengano affrontate, a garantire giustizia per le vittime di abusi e a rafforzare le istituzioni legali del Paese.
Nawaf Salam, che è stato nominato primo ministro il 13 gennaio 2025, è un ex presidente della Corte Internazionale di Giustizia, una figura di grande prestigio con una lunga carriera nel campo del diritto internazionale. La sua nomina arriva in un periodo di gravi difficoltà per il Paese, subito dopo l’elezione di Joseph Aoun a presidente della Repubblica.
Il Libano, infatti, sta attraversando una grave crisi economica, che ha ridotto milioni di cittadini alla povertà. La guerra del 2023 con Israele ha avuto un impatto devastante sulla popolazione, con oltre 4.285 morti e più di 17.000 feriti. Decine di villaggi di confine sono stati distrutti, e oltre 115.000 persone sono rimaste sfollate, con poche possibilità di ritorno alle loro case.
Human Rights Watch è pronta a lavorare con il governo libanese per rafforzare i diritti umani, la responsabilità e lo stato di diritto. “Riteniamo, scrive Human Rights Watch, che il nuovo governo debba lavorare per adottare un’agenda incentrata sui diritti umani”.
L’organizzazione raccomanda misure per ristabilire la stabilità economica, compreso il rafforzamento dei servizi sociali, la riforma del sistema pensionistico e l’adozione di politiche per migliorare la disoccupazione.
È essenziale che il nuovo governo adotti una serie di politiche che proteggano le libertà fondamentali, comprese la libertà di espressione, di associazione e di stampa. Human Rights Watch sottolinea la necessità di contrastare la legislazione che limita i diritti delle minoranze, la libertà di parola e adotti misure per contrastare l’intolleranza religiosa.
Un altro punto fondamentale delle raccomandazioni riguarda il rafforzamento dello Stato di diritto. Human Rights Watch chiede che il governo lavori con il Parlamento per adottare una legge che garantisca l’indipendenza della magistratura, così da assicurare che i giudici possano lavorare senza interferenze politiche.
Va ricordato che il Libano ospita il più alto numero di rifugiati pro capite al mondo. Human Rights Watch sottolinea la necessità di riformare le politiche riguardanti i rifugiati palestinesi e siriani, migliorando le condizioni di vita e garantendo l’accesso ai diritti fondamentali.
Il rovesciamento del governo di Bashar al-Assad nel dicembre 2024 porterà probabilmente al ritorno di molti siriani. In Libano vivono quasi 520.000 rifugiati palestinesi, tra cui oltre 31.000 siriani. Quasi l’80 per cento della popolazione di rifugiati palestinesi vive al di sotto della soglia di povertà nazionale.
Human Rights Watch invita anche il governo a rafforzare le leggi che proteggono i diritti delle donne, garantendo l’accesso alla giustizia per le vittime di violenza domestica e proteggendo le donne in tutte le sfere della vita sociale ed economica.
La Ong ricorda anche che le carceri libanesi sono sovraffollate, con un numero ascensore di custodia in attesa di processo, con livelli di sovraffollamento che raggiungano il 300 per cento della capacità totale. Human Rights Watch chiede che il governo libanese intraprenda una riforma del sistema carcerario, assicurando che tutte le persone detenute siano trattate in modo giusto e umano.