K metro 0 – Londra – Dov’è finito Roman Abramovich? Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e le sanzioni imposte dall’Unione Europea e dal governo britannico, l’ex proprietario del Chelsea si è rifugiato in Turchia. Ma ora Londra gli ha presentato un conto salatissimo: oltre un miliardo di sterline (circa 1,2 miliardi di euro)
K metro 0 – Londra – Dov’è finito Roman Abramovich? Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e le sanzioni imposte dall’Unione Europea e dal governo britannico, l’ex proprietario del Chelsea si è rifugiato in Turchia. Ma ora Londra gli ha presentato un conto salatissimo: oltre un miliardo di sterline (circa 1,2 miliardi di euro) di tasse arretrate.
Secondo un’inchiesta condotta dal “Guardian”, dal “Bureau of Investigative Journalism” e dalla “BBC”, Abramovich avrebbe accumulato una fortuna attraverso una complessa rete di società offshore registrate nelle Isole Vergini Britanniche (BVI) e a Cipro, evitando così di pagare imposte nel Regno Unito. Tuttavia, i documenti analizzati suggeriscono che molte decisioni finanziarie sarebbero state prese direttamente da Londra, il che potrebbe rendere le sue società soggette alle tasse britanniche.
Abramovich ha gestito nel corso degli anni un patrimonio che, secondo Forbes, ammonterebbe a circa 10 miliardi di euro, anche se ha subito perdite significative a seguito delle sanzioni occidentali. L’indagine rivela che quasi metà della sua ricchezza è stata affidata a più di 200 fondi hedge, tra cui BlackRock, Brevan Howard e Marshall Wace, alcuni dei più influenti al mondo.
L’oligarca avrebbe utilizzato questi strumenti finanziari attraverso una struttura particolarmente complessa, facendo transitare i capitali tra paradisi fiscali e società di comodo. In questo modo, avrebbe ottenuto vantaggi fiscali significativi, riducendo al minimo il pagamento delle imposte.
In particolare, alcuni dei fondi coinvolti sarebbero stati gestiti direttamente da un suo alto dirigente con sede a Londra dal 2004. Se ciò fosse confermato, le autorità fiscali britanniche potrebbero esigere da Abramovich un pagamento superiore a 500 milioni di sterline, cifra che potrebbe raddoppiare considerando sanzioni e interessi maturati nel tempo, arrivando fino a 1 miliardo di sterline.
Nonostante le sanzioni e le perdite finanziarie, Abramovich continua a essere uno degli uomini più ricchi del mondo. La sua flotta di superyacht di lusso, alcuni dei quali tra i più costosi al mondo, è stata al centro dell’attenzione anche durante il suo periodo di permeanza in Turchia.
Le autorità britanniche sospettano che parte della strategia fiscale di Abramovich fosse legata proprio alla gestione dei suoi yacht e di altri asset di lusso, sfruttando strutture offshore per evitare il pagamento delle imposte.
La vicenda solleva anche interrogativi sul destino dei 2 miliardi di sterline derivanti dalla vendita forzata del Chelsea nel 2022. L’oligarca ha dovuto cedere il club a seguito delle sanzioni, con l’impegno che i proventi sarebbero stati destinati alla ricostruzione dell’Ucraina. Tuttavia, questi fondi sono stati congelati in un conto fiduciario e, a distanza di due anni, non è chiaro come verranno utilizzati.
La mancanza di trasparenza sulla gestione di questa somma ha alimentato polemiche e speculazioni, con diverse voci che chiedono maggiore chiarezza sull’effettiva destinazione del denaro.
I legali di Roman Abramovich hanno risposto alle accuse affermando che il loro assistito ha sempre seguito consulenze fiscali indipendenti e ha agito nel rispetto delle normative vigenti. Inoltre, hanno negato qualsiasi responsabilità diretta per eventuali inadempienze fiscali, sostenendo che Abramovich non fosse a conoscenza delle strategie adottate per ridurre il pagamento delle imposte.