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Il futuro della Siria e il nuovo equilibrio economico

Il futuro della Siria e il nuovo equilibrio economico

K metro 0 – Damasco – La Siria, con il passare dei giorni, assume un ruolo sempre più centrale nello scacchiere mediorientale. Non solo dal punto di vista strategico, ma soprattutto per le implicazioni economiche legate alla sua ricostruzione e alle nuove alleanze commerciali. Il recente avvicinamento tra Damasco e Ankara segna una svolta significativa

K metro 0 – Damasco – La Siria, con il passare dei giorni, assume un ruolo sempre più centrale nello scacchiere mediorientale. Non solo dal punto di vista strategico, ma soprattutto per le implicazioni economiche legate alla sua ricostruzione e alle nuove alleanze commerciali. Il recente avvicinamento tra Damasco e Ankara segna una svolta significativa in questo processo.

Il ministro del Commercio turco, Omer Bolat, ha annunciato che nel solo mese di gennaio le esportazioni turche verso la Siria hanno raggiunto i 219 milioni di dollari. Un segnale chiaro dell’incremento degli scambi commerciali tra i due Paesi, rafforzato dalla decisione del governo siriano di abbassare le tariffe su 269 diversi tipi di prodotti importati.

Questa apertura segna un primo passo verso la ripresa dell’accordo di libero commercio, sospeso con l’inizio della guerra civile nel 2011. Parallelamente, la Turchia si è impegnata anche nella ricostruzione delle infrastrutture siriane, un’azione che consolida il suo ruolo chiave nella regione.

Solo due settimane fa, il nuovo governo siriano aveva deciso un aumento delle tariffe sulle importazioni tra il 300% e il 500%. Una mossa volta ad aggiornare il regime delle importazioni dopo anni di guerra, ma che aveva causato problemi significativi per le imprese turche e siriane, creando lunghe file ai valichi di frontiera.

La reazione della Turchia non si è fatta attendere: una delegazione è stata inviata a Damasco per rinegoziare i dazi, ottenendo la ridefinizione delle tariffe su oltre 200 prodotti e gettando le basi per la ripresa di un dialogo commerciale strutturato.

L’interesse per la Siria non si limita alla Turchia. La Russia ha inviato una delegazione di alto livello guidata dal vice ministro degli Esteri Mikhail Bogdanov, il primo esponente russo a recarsi a Damasco dopo la deposizione di Bashar al-Assad. Tra gli obiettivi della missione vi è l’apertura di un dialogo costruttivo sulle future relazioni economiche e strategiche tra i due Paesi.

Allo stesso tempo, l’Unione Europea ha compiuto un primo passo verso la normalizzazione dei rapporti con Damasco, annunciando la sospensione delle sanzioni imposte durante il regime di Assad per un anno. Il ministro degli Esteri siriano Asaad al-Shaibani ha accolto con favore questa decisione, auspicando una revoca definitiva delle restrizioni.

La Siria si trova di fronte a una fase cruciale della sua storia. Il riavvicinamento con la Turchia, il rinnovato interesse della Russia e l’apertura dell’Unione Europea delineano un futuro di opportunità economiche e di ricostruzione. Se questi sforzi riusciranno a tradursi in una stabilità duratura, la Siria potrà finalmente voltare pagina e riprendersi un ruolo centrale nel panorama economico del Medio Oriente.

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