K metro 0 – Minsk – Nessuno si aspettava un esito diverso in Bielorussia e così è stato: Alexander Lukashenko, ha vinto le elezioni presidenziali con l’87,6% dei voti. Sarà presidente per la settima volta l’autocrate amico di Mosca e al potere dal 1994. Gli altri candidati hanno ottenuto consensi decisamente inferiori: Sergei Syrankov il
K metro 0 – Minsk – Nessuno si aspettava un esito diverso in Bielorussia e così è stato: Alexander Lukashenko, ha vinto le elezioni presidenziali con l’87,6% dei voti. Sarà presidente per la settima volta l’autocrate amico di Mosca e al potere dal 1994. Gli altri candidati hanno ottenuto consensi decisamente inferiori: Sergei Syrankov il 3,21 per cento; Oleg Gaidukevich, il 2,02 per cento; Anna Kanopatskaya, l’1,86 per cento; e Aleksandr Khizhnyak, l’1,74 per cento.
Diversi governi e organizzazioni internazionali hanno espresso critiche sul processo elettorale, sostenendo che non si sia svolto in condizioni di trasparenza e libertà. L’Unione Europea ha dichiarato che le elezioni non sono state “né libere né giuste” e ha minacciato nuove sanzioni contro la Bielorussia. Kaja Kallas, capo della politica estera dell’Ue, e la commissaria per l’allargamento, Marta Kos, hanno evidenziato la mancanza di osservatori indipendenti e la repressione del dissenso politico nel paese.
“La repressione dei diritti umani, implacabile e senza precedenti, le restrizioni alla partecipazione politica e all’accesso ai media indipendenti in Bielorussia hanno privato il processo elettorale di qualsiasi legittimità”, si legge nella dichiarazione di Kallas e Kos, che hanno anche esortato il governo bielorusso a rilasciare i prigionieri politici, tra cui un dipendente della delegazione Ue nella capitale, Minsk.
Anche i Paesi baltici e nordici hanno espresso posizioni critiche, mentre il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha commentato che “il popolo bielorusso non aveva scelta”, definendo l’esito un “giorno amaro per la libertà e la democrazia”.
Più duro e sarcastico il ministro polacco Radoslaw Sikorski che si è detto sorpreso del fatto che “solo” l’87,6 per cento dei bielorussi abbia votato per Lukashenko. “Il resto entrerà nelle prigioni?”.
Lukashenko, intanto, incassa le congratulazioni dei “suoi amici” a partire da Vladimir Putin che in una nota del Cremlino, diffusa dalla Tass, ha scritto che “la convincente vittoria elettorale indica chiaramente la vostra alta autorità politica, nonché l’indiscusso sostegno della popolazione al percorso politico intrapreso dalla Bielorussia”. Anche il presidente cinese Xi Jinping ha espresso il suo appoggio, parlando di relazioni bilaterali al livello “più alto nella storia di tutte le stagioni”.
Anche il presidente cinese Xi Jinping ha inviato un messaggio di congratulazioni, nel quale ha sottolineato, come riferisce l’emittente statale cinese Cctv, di aver mantenuto negli ultimi con Lukashenko “stretti contatti, pianificando e guidando congiuntamente lo sviluppo delle relazioni Cina-Bielorussia e promosso le relazioni tra i due paesi per raggiungere il livello più alto nella storia di tutte le stagioni”.
La riconferma di Lukashenko rafforza ulteriormente i legami tra Minsk e Mosca, soprattutto dopo il ruolo svolto dalla Bielorussia nel contesto della guerra in Ucraina. Con l’Unione Europea che valuta nuove sanzioni resta ora da vedere quali saranno le conseguenze geopolitiche di questa elezione e come reagirà la comunità internazionale nei prossimi mesi.