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Spagna, Sánchez accusa i “tecnomilionari” di minare la democrazia

Spagna, Sánchez accusa i “tecnomilionari” di minare la democrazia

K metro 0 – Davos – Al Forum di Davos 2025, in programma in Svizzera dal 20 al 24 gennaio, il presidente del governo, Pedro Sánchez, ha accusato ieri le “élite” del settore tecnologico di cercare di “limitare” la democrazia e ha chiesto di inasprire la responsabilità dei proprietari dei social network e di porre

K metro 0 – Davos – Al Forum di Davos 2025, in programma in Svizzera dal 20 al 24 gennaio, il presidente del governo, Pedro Sánchez, ha accusato ieri le “élite” del settore tecnologico di cercare di “limitare” la democrazia e ha chiesto di inasprire la responsabilità dei proprietari dei social network e di porre fine agli account falsi. Si è così concentrato sul rischio per la democrazia rappresentato dai social network attraverso la disinformazione e la diffusione di crimini come i discorsi d’odio, e ha proposto una “battaglia” contro i loro proprietari, da lui definiti “tecno-milionari” che cercano di minare le istituzioni democratiche.

Il Premier spagnolo, ha chiesto pertanto di obbligarli ad assumersi la responsabilità se non rispettano le regole, come il Digital Services Act dell’UE, ad esempio, e porre fine all’anonimato sulle piattaforme attraverso un’identità digitale europea. “I cittadini hanno diritto alla privacy, ma non all’anonimato o all’impunità”, ha precisato Sánchez, spiegando che si tratterebbe di uno ‘pseudo-anonimato’ in cui tutte le piattaforme sarebbero obbligate a collegare gli utenti con un’identificazione digitale. “Potrebbero usare un nome falso, ma se commettono un reato, quell’account potrebbe essere collegato alla loro vera identità”, ha aggiunto. La misura cercherà anche di contrastare l’uso dei bot, che “agiscono impunemente e non possono essere ritenuti responsabili”. “Circa un terzo degli utenti della rete e quasi la metà di tutto il traffico Internet è generato da questi bot”, ha dichiarato il premier iberico.

Sempre più “scatenato” ha inoltre chiesto di “aprire la scatola nera degli algoritmi” per rafforzare la concorrenza, offrire trasparenza e garantire il rispetto delle normative digitali, sostenendo che sono essi, insieme ai bot, a “distorcere” i motori di ricerca: “Invece di promuovere la giustizia, quello che fanno è nascondere visioni politiche e promuoverne altre”.

Per il premier spagnolo, in sostanza, le reti sono nate come spazio per un dibattito costruttivo, ma sono diventate “un campo di battaglia di manipolazione e censura”. “So che non sarà facile, siamo tutti un po’ spaventati perché le persone che stiamo affrontando sono molto potenti, hanno risorse finanziarie e tecnologiche quasi illimitate, alleati molto pericolosi e non stanno giocando pulito perché non rispettano i nostri standard morali e non affrontano le conseguenze”, ha detto verso la fine del suo discorso. Si è detto tuttavia fiducioso di poter “vincere la battaglia” perché “abbiamo ragione, siamo di più e l’abbiamo fatto in passato”. Ha poi concluso con: “Rendiamo di nuovo grandi i social media”, parafrasando il famoso slogan del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump “Make America Great Again”.

Parlando poi delle relazioni con la nuova amministrazione statunitense, che ha descritto come un “alleato” dell’Unione Europea e della Spagna, non ha mancato di sostenere la difesa del “nostro modo di fare le cose” e ha elogiato la gestione della Commissione europea: “Dobbiamo trarre lezioni da ciò che stiamo vivendo nel dibattito attuale e assumere un ruolo guida nella tecnologia, nella difesa… Questo è l’approccio della Spagna agli Stati Uniti e alle relazioni transatlantiche e all’interno dell’UE (…) se siamo in grado di andare avanti, possiamo rafforzare il nostro progetto politico”.

Il presidente del governo spagnolo ha poi incontrato i numeri uno e gli amministratori delegati di alcune società dell’IBEX, il principale indice del mercato azionario spagnolo, che quest’anno sono venuti nella città alpina. Fra oggi e domani, Sánchez parlerà dei principali rischi che la comunità internazionale deve affrontare, come evidenziato nel rapporto presentato dal Forum di Davos: disinformazione, fenomeni meteorologici estremi e conflitti armati.

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