K metro 0 – Roma – La candidatura del sito “Il Sistema dei teatri condominiali all’italiana nell’Italia centrale fra XVIII e XIX secolo” mette in luce una storia straordinaria del nostro patrimonio culturale e sociale. Lo dichiara in una nota il sottosegretario di Stato alla Cultura, con delega all’Unesco, Gianmarco Mazzi. “Con questa scelta –
K metro 0 – Roma – La candidatura del sito “Il Sistema dei teatri condominiali all’italiana nell’Italia centrale fra XVIII e XIX secolo” mette in luce una storia straordinaria del nostro patrimonio culturale e sociale. Lo dichiara in una nota il sottosegretario di Stato alla Cultura, con delega all’Unesco, Gianmarco Mazzi. “Con questa scelta – aggiunge Mazzi – intendiamo celebrare una tradizione unica di comunità, partecipazione e identità territoriale che ha preso forma nei secoli.
Il teatro condominiale è un simbolo del genio italiano, capace di coniugare creatività, coesione e senso di appartenenza. Il ministero della Cultura sostiene con convinzione e orgoglio questa candidatura, che testimonia ancora una volta la centralità dell’Italia, custode di valori culturali universali e Nazione leader della lista del Patrimonio mondiale”. La decisione – riferisce Nova – è stata assunta nell’ambito di una riunione interministeriale, nelle more del rinnovo degli organi della Commissione nazionale italiana per l’Unesco.
La candidatura si compone di 18 teatri che interessano tre Regioni (Marche, Emilia Romagna e Umbria) e 18 Comuni, è stata promossa dalla regione Marche, coordinata dal Servizio Unesco con l’assistenza degli uffici territoriali competenti del ministero della Cultura e il supporto del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e della Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unesco.
La proposta progettuale mostra come il teatro si sia sviluppato come espressione auto-rappresentativa di una comunità registrando, tra il XVIII e XIX secolo nell’Italia Centrale, una sorprendente stagione di costruzione di teatri, secondo la formula “condominiale” con sala all’italiana. Si tratta di una testimonianza unica dell’eccezionale valore di uno straordinario patrimonio culturale, riunendo i teatri condominiali più rappresentativi, la cui alta densità e qualità sono caratteristiche dell’Italia centrale. La candidatura sarà sottoposta all’esame degli organismi consultivi del Comitato del Patrimonio mondiale e poi, nel 2026, alla valutazione del Comitato della Convenzione del 1972.