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Libia, risoluzione Onu sblocca riserve congelate della Libyan Investment Authority

Libia, risoluzione Onu sblocca riserve congelate della Libyan Investment Authority

K metro 0 – New York – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato oggi la risoluzione 2769 (2025), consentendo per la prima volta alla Libyan Investment Authority (Lia, il maxi fondo sovrano libico creato da Gheddafi) di reinvestire le sue riserve congelate in depositi a basso rischio presso istituzioni finanziarie selezionate dalla

K metro 0 – New York – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato oggi la risoluzione 2769 (2025), consentendo per la prima volta alla Libyan Investment Authority (Lia, il maxi fondo sovrano libico creato da Gheddafi) di reinvestire le sue riserve congelate in depositi a basso rischio presso istituzioni finanziarie selezionate dalla stessa Lia, secondo condizioni specifiche.

La decisione mira a preservare il valore di questi fondi a beneficio del popolo libico, segnando un’importante evoluzione nel regime sanzionatorio relativo al Paese. Con 14 voti favorevoli e un’astensione (Russia), il Consiglio ha approvato anche l’aggiornamento dei criteri per sanzionare individui ed entità coinvolti nel commercio illecito di petrolio e prodotti raffinati dalla Libia, ed estendendo al contempo il mandato del Panel di Esperti fino al 15 maggio 2026, riferisce Nova.

La possibilità di reinvestire le riserve congelate rappresenta una svolta per l’economia libica. Non a caso il primo ministro del Governo di unità nazionale (Gun), Abdulhamid Dabaiba, ha parlato di decisone “storica”. Durante la discussione al Palazzo di vetro di New York, il rappresentante del Regno Unito ha sottolineato che questa misura consentirà di proteggere il valore delle risorse finanziarie libiche, mentre la Cina ha chiesto una stretta collaborazione tra la Lia e le istituzioni finanziarie internazionali per garantire la corretta implementazione della decisione.
Il Consiglio ha inoltre deciso che le sanzioni relative al congelamento dei beni e al divieto di viaggio si applicheranno anche a coloro che supportano gruppi armati e reti criminali attraverso lo sfruttamento illecito di petrolio. L’obiettivo è contrastare il massiccio trasferimento di ricchezza fuori dalla Libia e garantire che le risorse naturali del Paese siano utilizzate per il benessere della popolazione. Tra le altre novità, la risoluzione esenta dall’embargo sulle armi l’assistenza tecnica e la formazione fornite agli apparati di sicurezza libici per la loro riunificazione. Altre esenzioni sono state introdotte anche per aeromobili e navi militari impegnati in attività umanitarie o non coperte dall’embargo.

Gli Stati Uniti hanno accolto con favore l’aggiornamento dei criteri sanzionatori e l’esenzione per il reinvestimento delle riserve, definendolo “un passo necessario per stabilizzare l’economia libica”. La Grecia, da parte sua, ha espresso il suo sostegno alla risoluzione, auspicando che contribuisca a un processo politico che porti a una Libia stabile e unificata. Il rappresentante della Russia, unico membro ad astenersi, ha criticato il testo per non garantire un sufficiente coinvolgimento delle autorità libiche e ha ribadito che ogni ingerenza esterna deve rispettare la sovranità del Paese.

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