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Cinema: approda in sala “Emilia Pérez” il “narco-trans-musical-thriller” di Jacques Audiard

Cinema: approda in sala “Emilia Pérez” il “narco-trans-musical-thriller” di Jacques Audiard

Vincitrice del premio della giuria di Cannes e di 4 Golden Globe, ora la pellicola aspira agli Oscar K metro 0 – Roma – Il primo musical su un narcotrafficante che vuole cambiare sesso abbandonando la sua precedente identità fingendo di essere morto. Questo non è solo uno svelamento di trama, visto che tutto viene

Vincitrice del premio della giuria di Cannes e di 4 Golden Globe, ora la pellicola aspira agli Oscar

K metro 0 – Roma – Il primo musical su un narcotrafficante che vuole cambiare sesso abbandonando la sua precedente identità fingendo di essere morto. Questo non è solo uno svelamento di trama, visto che tutto viene raccontato nei primi cinque minuti di film e il trailer mostra molto di più. A leggere il soggetto di Emilia Pérez, nuovo film del regista francese Jacques Audiard, vincitore all’ultimo festival di Cannes del premio della giuria, di 4 Golden Globe e probabile vincitrice di Oscar, si resterebbe piuttosto basiti e forse scoraggiati dal vederlo, compiendo un grande errore.

Rompendo la distinzione tra generi, il film tiene inchiodati alla sedia grazie agli straordinari attori che rendono appassionante e credibile una storia che passa dal romantico al thriller con sbandate splatter che ricordano il primo Tarantino, senza mai scadere nel prevedibile.

Se a volte, infatti,  risulta difficile lasciarsi coinvolgere dai musical, proprio per il continuo alternarsi della recitazione con il canto che interrompe il flusso della storia, in Emilia Pérez, invece, questo non accade. Le scene di ballo e canto diventano coro greco, nulla togliendo al coinvolgimento dello spettatore ed alla mimesi della storia. Anzi, musica e balli,  sembrano essere funzionali alla trama non interrompendola ma aiutandola nel suo flusso.

Attori tutti perfetti ma una citazione  particolare meritano le interpreti femminili, Zoe Saldana, vincitrice del Golden Globe come migliore attrice non protagonista e  l’attrice trans spagnola Carla Sofia Gascon, che ha meritatamente vinto il premio come miglior attrice al festival di Cannes 2024 con il plauso della critica.

Addentrandoci nella trama, è ispirata ad una folgorante visione di Audiard che si sarebbe a sua volta ispirato ad un’opera lirica.

Rita è un avvocato di un un grande studio che riceve l’inaspettata offerta di aiutare un boss del narcotraffico messicano a ritirarsi dai suoi affari per sempre. L’uomo, di nome, Manitas ha in mente di attuare il progetto che ha nel cassetto: quello di cambiare genere diventando la donna che ha sempre sognato di essere e che sarà appunto Emilia Pérez. Insoddisfatta del suo lavoro, Rita decide di accettare l’incarico, ignara del cambiamento che comporterà. All’originalità della trama si unisce poi la miscela di ingredienti come la musica incalzante, il thriller con le sue regole di sangue e  polveri di una città del Messico, delirante quanto infernale e caotica.

Forme poliedriche dove non manca il dramma così come la riflessione anche drammatica su una tematica tanto attuale e ampiamente discussa come la transizione di identità e di genere.

Assolutamente da non perdere.

 

di Alessandro Corsi

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