K metro 0 – Washington – È un Donald Trump senza freni quello che ha preso la parola oggi, 7 gennaio, nella sua residenza privata di Mar-a-Lago, in Florida, all’indomani della certificazione della sua vittoria alle elezioni del 5 novembre scorso. Lo riferisce Nova. Il presidente eletto degli Stati Uniti non ha escluso la possibilità di usare
K metro 0 – Washington – È un Donald Trump senza freni quello che ha preso la parola oggi, 7 gennaio, nella sua residenza privata di Mar-a-Lago, in Florida, all’indomani della certificazione della sua vittoria alle elezioni del 5 novembre scorso. Lo riferisce Nova.
Il presidente eletto degli Stati Uniti non ha escluso la possibilità di usare la forza “militare o economica” per ottenere il controllo del Canale di Panama e della Groenlandia, ha ribadito di voler unificare il Canada agli Usa, ha chiesto agli alleati della Nato d’incrementare la spesa per la difesa al cinque per cento del Pil. “Se la possono permettere tutti”, ha spiegato. E ha minacciato il gruppo islamista palestinese Hamas. “Se gli ostaggi non saranno liberati prima” del 20 gennaio, data del suo insediamento alla Casa Bianca, “sarà un inferno”, ha avvertito. Trump è tornato anche sul suo incontro a Mar-a-Lago con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “È volata fino a qui per poche ore perché voleva vedermi”, ha osservato, sottolineando come la leader italiana abbia mostrato “grande rispetto”.
Il presidente eletto degli Stati Uniti si è anche scagliato contro l’attuale amministrazione di Joe Biden, criticandone l’approccio adottato nei confronti dell’Afghanistan, della guerra in Ucraina e della recente crisi in Siria. Durante il suo primo mandato, ha ricordato, gli Usa “non hanno avuto guerre, e abbiamo sconfitto lo Stato islamico: ora erediteremo un mondo in fiamme con Russia, Ucraina e Israele”. Trump ha anche criticato le modalità con cui è stato condotto il ritiro delle forze statunitensi dall’Afghanistan, affermando che proprio questo ha “ispirato la Russia a invadere l’Ucraina”.
Quanto alla situazione interna, Trump ha detto che la sua amministrazione erediterà una situazione “difficile”, con l’inflazione “fuori controllo” e i tassi d’interesse “ancora troppo alti”. Il leader repubblicano si è scagliato in particolare contro la recente decisione di Biden di vietare permanentemente lo sfruttamento di nuovi giacimenti di petrolio e gas offshore lungo gran parte delle coste del Paese. A questo proposito, Trump ha accusato il presidente democratico di voler “bloccare le riforme” votate dai cittadini che lo hanno eletto, e ha fatto sapere che annullerà la misura “immediatamente” una volta che sarà insediata la sua seconda amministrazione. Infine, ha ribadito che i democratici hanno “strumentalizzato” il dipartimento della Giustizia contro di lui.
Le parole che faranno più discutere, tuttavia, sono quelle che riguardano Panama e Groenlandia. Trump ha risposto alla domanda di un giornalista che ha chiesto se sia da escludere la possibilità di fare ricorso alla coercizione economica o militare. “No, non posso garantire nulla: ciò che posso dire è che ne abbiamo bisogno per la nostra sicurezza economica”, ha detto, tornando a criticare l’ex presidente Jimmy Carter, deceduto pochi giorni fa, per avere restituito a Panama il controllo dell’omonimo canale. “È una vergogna: Jimmy Carter ha regalato il canale a Panama e loro avrebbero dovuto trattarci bene”, ha aggiunto, lamentando dazi troppo elevati. A proposito di dazi, Trump ha sottolineato che sta prendendo in considerazione la possibilità di imporne alla Danimarca per spingere le autorità di Copenaghen a dare agli Usa il controllo del territorio autonomo della Groenlandia.
Parole dure anche nei confronti del Canada. Trump ha detto di essere “disposto” a fare ricorso alla “forza economica” per unificare il Canada e gli Usa. “Basta rimuovere queste linee tracciate artificialmente per capire che sarebbe molto meglio per la sicurezza nazionale”, ha spiegato. L’ultima provocazione riguarda il nome del Golfo del Messico, che ha suggerito di cambiare in “Golfo d’America”: secondo Trump, il Messico “non ha fatto abbastanza” per porre fine all’ingresso di sostanze stupefacenti negli Stati Uniti.