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Israele: traumi e suicidi fra i soldati in guerra

Israele: traumi e suicidi fra i soldati in guerra

K metro 0 – Tel Aviv – “Lui è uscito da Gaza, ma Gaza non è uscita da lui”: i soldati israeliani di ritorno dalla guerra lottano contro traumi e suicidio. Questo il titolo di un servizio  di Nadeen Ebrahim and Mike Schwartz per la CNN dello scorso ottobre. Sotto il titolo, la foto del

K metro 0 – Tel Aviv – “Lui è uscito da Gaza, ma Gaza non è uscita da lui”: i soldati israeliani di ritorno dalla guerra lottano contro traumi e suicidio. Questo il titolo di un servizio  di Nadeen Ebrahim and Mike Schwartz per la CNN dello scorso ottobre.

Sotto il titolo, la foto del soldato Eliran Mizrahi,  schierato a Gaza dopo la strage di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023 e morto suicida lo scorso giugno.

Non è il solo. Altri si sono tolti la vita fra il 2023 e il 2024, un periodo in cui sono stati registrati dall’IDF (le forze di difesa israeliane) 38 sospetti suicidi (tutti maschi).

Nello stesso periodo, l’IDF ha registrato la perdita di 891 soldati: 558 sono morti nel 2023 e 363 nel 2024. Di questi, come ha precisato Jonah Jeremy Bob nel suo articolo pubblicato ieri sul “Jerusalem Post”, 512 sono stati uccisi in combattimenti e operazioni, tre in attacchi terroristici locali, 10 sono morti per problemi di salute naturali e 17 per suicidio. Dei 363 caduti nel 2024, 295 sono stati uccisi in combattimenti e operazioni, 11 in attacchi terroristici locali, 13 sono morti per problemi di salute naturali e 21 per suicidio. Di questi  12 erano riservisti, sette erano in servizio obbligatorio e due erano soldati di carriera. Secondo i dati, il suicidio sarebbe la seconda causa di morte nell’esercito israeliano, dopo il servizio operativo e  le malattie e gli incidenti.

Oltre all’aumento dei suicidi tra i soldati, da 17 nel 2023 a 21 nel 2024, (il totale annuale più alto dal 2011),  migliaia di soldati israeliani hanno cessato di prestare servizio in ruoli di combattimento a causa di disagio mentale (o PTSD: Post Traumatic Stress Disorder) dal 7 ottobre 2023.

La guerra, scatenata dopo che Hamas ha ucciso 1.200 persone in Israele e preso in ostaggio più di 250 persone, è già la più lunga da quando è stato fondato lo Stato ebraico. E dopo la sua espansione in Libano alcuni soldati dicono di temere di essere arruolati in un altro conflitto, avrebbe rivelato un medico dell’IDF, sotto anonimato, a Nadeen Ebrahim e Mike Schwartz della CNN.

Per molti soldati, tuttavia, la guerra a Gaza è una lotta per la sopravvivenza di Israele e deve essere vinta con qualsiasi mezzo. Ma la battaglia sta anche comportando un costo mentale che, a causa dello stigma, è in gran parte nascosto alla vista.  

Si pensa che l’elevato numero di suicidi tra i riservisti sia legato alla chiamata alle armi da parte dell’IDF di quasi 300.000 riservisti durante la guerra.

L’IDF ha affermato – come riporta “The Times of Israel” –  che sta lavorando per prevenire i suicidi nell’esercito, anche grazie a una linea di assistenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (che ha ricevuto oltre 3.900 chiamate da quando è stata istituita nell’ottobre 2023) e alla mobilitazione di oltre 800 ufficiali riservisti specialisti  di salute mentale  durante la guerra per aiutare i soldati.

Attraverso vari programmi di prevenzione attuati nel corso degli anni, l’IDF avrebbe ridotto il tasso di suicidi fra i militari di circa il 75%, mantenendo una percentuale inferiore a quello del paese in generale, così come di molti eserciti in tutto il mondo (Emanuel Fabian, IDF suicide rate rises amid ongoing war and mass reservist call-ups, “The Times of Israel”, 2 gennaio 2025, ore 16,59).  

Ma la tragedia della guerra in corso rimane. E il suo prezzo è molto alto per tutte le parti in conflitto.

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