fbpx

Siria, Al Sharaa colloqui con importanti attori regionali e internazionali

Siria, Al Sharaa colloqui con importanti attori regionali e internazionali

K metro 0 – Damasco – La nuova amministrazione siriana prosegue i suoi incontri con i rappresentanti della comunità internazionale, alla ricerca di un riconoscimento più ampio possibile per la propria azione di governo. Nonostante si sia instaurato da meno di un mese in seguito alla caduta del regime di Bashar al Assad l’8 dicembre, il governo

K metro 0 – Damasco – La nuova amministrazione siriana prosegue i suoi incontri con i rappresentanti della comunità internazionale, alla ricerca di un riconoscimento più ampio possibile per la propria azione di governo. Nonostante si sia instaurato da meno di un mese in seguito alla caduta del regime di Bashar al Assad l’8 dicembre, il governo transitorio guidato da Ahmed al Sharaa, ha già avuto diversi colloqui con importanti attori regionali e internazionali.

Il ministro degli Esteri del Kuwait Abdullah Al-Yahya ha affermato oggi, che la visita diplomatica in Siria rientrava nel quadro degli sforzi degli Stati del CCG volti a rafforzare i legami di unità e collaborazione. In una conferenza stampa congiunta con l’omologo siriano Asaad Al-Shaibani e il segretario generale del CCG Jasem Al-Budaiwi, Al-Yahya, ha affermato che l’obbiettivo della visita e quello di sostenere la sicurezza e la stabilità nella regione. Ha ribadito la solidarietà con la Siria e l’impegno per la sua unità e integrità territoriale, rifiutando tutti i tipi di ingerenza straniera negli affari siriani.

Nel frattempo, il ministro degli Esteri Asaad Shaibani ha ricevuto un invito ufficiale dal capo della diplomazia dell’Arabia Saudita, Faisal bin Farhan al Saud, per visitare il Regno. Lo ha annunciato lo stesso Shaibani su X, dove ha affermato: “Accetto questo invito con piacere e sono onorato di rappresentare il mio Paese nella prima visita ufficiale. Siamo ansiosi di costruire relazioni strategiche con i nostri fratelli nel Regno in tutti i campi”.

Un’importante apertura è arrivata anche dall’Ucraina, che si è detta pronta a ristabilire rapporti diplomatici con la Siria. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto sul suo profilo X: ”Apprezziamo molto la possibilità di ripristinare una vita normale e stabile in Siria e siamo pronti a sviluppare relazioni strategiche a lungo termine”, mentre il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha, insieme a una delegazione ucraina di alto livello, ha incontrato Al Jolani a Damasco. ”La delegazione ucraina ha avuto importanti colloqui con l’amministrazione siriana, il leader Ahmed al Sharaa e i ministri. Sosteniamo il popolo siriano nel superare decenni di regime dittatoriale e nel ripristinare la stabilità, la sicurezza e la vita normale in Siria”, ha scritto Zelensky.

In un’intervista all’emittente saudita “Al Arabiya” il capo del Comando generale della nuova amministrazione siriana ha spiegato che “la liberazione dal regime di Bashar al Assad garantisce la sicurezza della regione per i prossimi cinquant’anni”. “Non mi considero il liberatore della Siria. Tutti coloro che hanno fatto sacrifici hanno liberato il Paese. È stata prestata molta attenzione a evitare vittime o sfollamenti durante il processo di liberazione e abbiamo fatto del nostro meglio per rendere fluida la transizione del potere”, ha aggiunto Ahmed al Sharaa. In merito all’Iran, ha affermato: “Spero che Teheran riconsideri la sua ingerenza nella regione”.

Il leader della nuova amministrazione siriana ha inoltre parlato delle difficoltà affrontate per la ricostruzione dello Stato e delle istituzioni siriane, spiegando che l’organizzazione delle elezioni potrebbe richiedere fino a quattro anni di tempo. “Qualsiasi processo elettorale corretto richiede un censimento completo della popolazione, e anche per questo ci vorrà del tempo”, ha spiegato Al Sharaa, aggiungendo che “la stesura di una nuova Costituzione potrebbe richiedere circa tre anni”. Il leader dell’amministrazione post-Assad ha spiegato che a questo riguardo sarà organizzata una “Conferenza di dialogo nazionale” per riunire tutte le componenti della società siriana e formare commissioni tecniche specifiche. “Il precedente regime ha creato enormi divisioni sociali”, ha poi affermato, aggiungendo che ora le componenti siriane “possono coesistere senza preoccupazione”.

A questo proposito la nuova leadership della Siria “sta negoziando” con le Forze democratiche siriane (Fds), coalizione di milizie a maggioranza curda sostenute dagli Stati Uniti, per risolvere le tensioni nel nord-est del Paese, dove sono in corso intensi scontri con l’Esercito nazionale siriano (Ens), che comprende fazioni armate sostenute dalla Turchia. L’auspicio, ha affermato, è quello di annettere le Fds alle forze armate governative. “I curdi sono parte integrante della società siriana e non ci sarà alcuna divisione nel Paese”, ha spiegato Al Sharaa. In merito al futuro di Hts, che ha guidato l’offensiva contro il regime di Bashar al Assad, il comandante in capo siriano ha spiegato che il gruppo sarà sciolto, insieme alle altre fazioni armate.

Condividi su:
Nizar Ramadan
CONTRIBUTOR
PROFILE

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: