K metro 0 – Belgrado – Quattordici persone, di età compresa tra i 6 e i 74 anni, sono rimaste uccise il 1° novembre, quando il tetto di una stazione ferroviaria nella città settentrionale di Novi Sad è crollato dopo importanti lavori di ristrutturazione. Una quindicesima vittima è poi mancata in ospedale settimane dopo. Da
K metro 0 – Belgrado – Quattordici persone, di età compresa tra i 6 e i 74 anni, sono rimaste uccise il 1° novembre, quando il tetto di una stazione ferroviaria nella città settentrionale di Novi Sad è crollato dopo importanti lavori di ristrutturazione. Una quindicesima vittima è poi mancata in ospedale settimane dopo.
Da allora le proteste dei manifestanti, che accusano le autorità di corruzione e di un controllo inadeguato, non si sono mai fermate. E ieri, domenica 22 dicembre, il movimento di protesta guidato dagli studenti è stato sostenuto addirittura da migliaia di agricoltori, attori ed educatori. Circa 29.000 persone, secondo quanto dichiarato da comunicato del ministero degli Interni. La manifestazione ha occupato piazza Slavija, una delle principali rotatorie, paralizzando il traffico nel centro della città. “Lo Stato è proprietà dei bambini” e ‘le proteste sono esami’, recitavano alcuni degli striscioni portati dai contestatori che han chiesto le dimissioni del primo ministro e del sindaco di Novi Sad, e che i responsabili fossero perseguiti.
Secondo i dimostranti, il crollo del tetto del treno deriverebbe da una diffusa e consolidata corruzione e da un lavoro approssimativo sull’edificio della stazione ferroviaria, ristrutturato già due volte negli ultimi anni nell’ambito di progetti che coinvolgevano aziende statali cinesi.
Per la tragedia di Novi Sad sono state difatti arrestate circa 13 persone, tra cui un ministro del governo. Ma il successivo rilascio del ministro ha alimentato lo scetticismo e l’ira dell’opinione pubblica sulle indagini. I manifestanti chiedono pertanto che i leader serbi si assumano la responsabilità dell’incidente alla stazione ferroviaria.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha ignorato le proteste, affermando sabato di “non preoccuparsi molto” e accusando i suoi oppositori di manipolare gli studenti per ottenere il potere. Ma ha comunque parlato del dissenso di domenica come di un “raduno significativamente grande”, affermando di essere “pronto” ad ascoltare le richieste dei manifestanti.
Il raduno è iniziato con 15 minuti di silenzio in omaggio alle altrettanti vittime della stazione ferroviaria di Novi Sad. Dopo il momento solenne, i manifestanti hanno inscenato una “mezz’ora di rumore” suonando fischietti e altri oggetti rumorosi.
La manifestazione in piazza Slavija a Belgrado è considerata una delle più rilevanti degli ultimi anni per sfidare il potere di Vucic. In risposta alla ribellione, il governo serbo ha prolungato le vacanze scolastiche invernali, facendole iniziare quasi una settimana prima. Le autorità hanno anche promesso vari sussidi per i giovani nel tentativo di placare la furia dell’opinione pubblica.
“Il governo deve soddisfare tutte le richieste degli studenti, ovvero processare tutti i responsabili della tragedia”, ha dichiarato all’AFP Lazar, 24 anni, ingegnere informatico, come riferito da “Le Monde”.