UNHCR rivela dati alle porte della Giornata Internazionale dei Migranti K metro 0 – Roma – Ricorre il 18 dicembre la Giornata Internazionale dei Migranti, proclamata nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per promuoverne i diritti e incoraggiarne l’accoglienza offrendo alla società “un’opportunità speciale per puntare i riflettori sugli inestimabili contributi di milioni di
UNHCR rivela dati alle porte della Giornata Internazionale dei Migranti
K metro 0 – Roma – Ricorre il 18 dicembre la Giornata Internazionale dei Migranti, proclamata nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per promuoverne i diritti e incoraggiarne l’accoglienza offrendo alla società “un’opportunità speciale per puntare i riflettori sugli inestimabili contributi di milioni di migranti in tutto il mondo”.
La Giornata è anche l’occasione per analizzare l’ambiente mutato e sempre più complesso dove si verifica il fenomeno migratorio. “Conflitti, disastri legati al clima e pressioni economiche continuano a spingere milioni di persone ad abbandonare le proprie case in cerca di sicurezza o semplicemente di opportunità”, chiariscono le Nazioni Unite. Alle porte di questa ricorrenza i dati confermano quanto le migrazioni partano soprattutto dal Sud del mondo per influenzare la società globale.
L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite preposta alle migrazioni, ha recentemente rivelato gli ultimi dati sulla migrazione interna africana: “Oltre 20 milioni di persone ogni anno sono costrette a migrare all’interno dell’Africa a causa di conflitti, instabilità ed eventi climatici estremi”. Paesi come il Sudan del Sud – teatro di instabilità politica e di diverse guerre civili anche dall’acquisizione dell’indipendenza, nel 2011 – ne sono un esempio palese.
Diverse e drammatiche le testimonianze riportate ai media internazionali di coloro che sono costretti ad inseguire la vita, per difendere la loro dignità e quella delle loro famiglie, nella esasperata ricerca di una speranza.
“I bambini piangevano, correvamo tra i cespugli per nasconderci”, ha dichiarato Teresa Ngongi, una donna di origine sudanese rifugiata in Uganda riportando la sua storia ad Amref Italia. Oggi, è accolta presso il campo dove vivono migliaia di rifugiati come lei. “ Arrivare in Uganda – prosegue – è stato un miracolo. Ora almeno possiamo accedere ai servizi sanitari di base, ma la strada è ancora lunga”. Teresa ha trovato riparo e cure sanitarie presso il Rhino Camp, gestito da Amref nell’ambito del progetto Scorep+, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics).
Stando al World Migration Report 2024 dell’UNHCR, più della metà di coloro che trovano riparo in Uganda proviene dal Sud Sudan, si tratta di persone che si sono lasciate alle spalle testimonianze e viaggi strazianti come questa. L’Africa è solo uno dei paesi dai quali la migrazione ha inizio: 2,6 milioni di persone secondo UNICEF hanno attraversato il Mediterraneo dal 2015 lasciando i propri paesi di origine per raggiungere l’Europa. “Al mese di dicembre, dall’inizio dell’anno gli arrivi sono stati oltre 186.500, tra cui quasi 40.400 minori, giunti in Europa in condizioni spesso disastrose, in fuga da Medioriente e Nord Africa, Africa Sub-Sahariana, Asia Centrale e Meridionale”.
Nel dicembre 2022 l’Ue e i partner africani hanno avviato le iniziative Team Europa che si concentrano, tra l’altro, sulle rotte del Mediterraneo occidentale e dell’Africa occidentale per “garantire sforzi congiunti da parte degli Stati membri e dell’Ue al fine di affrontare le sfide migratorie”. Ma la stessa migrazione – temuta dai paesi e dai loro governi – continua ad essere un motore dello sviluppo umano e della crescita economica: oltre il 650% delle rimesse internazionali dal 2000 al 2022, sono passate da 128 miliardi di dollari a 831 miliardi dove le rimesse dei migranti superano gli investimenti esteri nel promuovere il PIL dei paesi in via di sviluppo. Ad evidenziarlo è l’ultimo Rapporto Mondiale sulle Migrazioni presentato nel 2024 dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
di Elena Rossi