K metro 0 – Roma – Da lunedì16 Dicembre, Giornata Mondiale dei Diritti Umani (in ricordo dell’approvazione, proprio il 16 Dicembre 1948, della Dichiarazione Universale-e dei Diritti dell’Uomo da parte dell’ Assemblea delle Nazioni Unite), in gran parte del mondo si è celebrato solennemente quest’anniversario, con una settimana densa di iniziative. Il panorama complessivo del
K metro 0 – Roma – Da lunedì16 Dicembre, Giornata Mondiale dei Diritti Umani (in ricordo dell’approvazione, proprio il 16 Dicembre 1948, della Dichiarazione Universale-e dei Diritti dell’Uomo da parte dell’ Assemblea delle Nazioni Unite), in gran parte del mondo si è celebrato solennemente quest’anniversario, con una settimana densa di iniziative. Il panorama complessivo del 2024, però, ha mostrato proprio un preoccupante aumento delle violazioni dei diritti umani. In molte regioni del mondo, le libertà fondamentali sono messe a repentaglio, con donne, bambini e gruppi vulnerabili che subiscono continui abusi. Dal rapporto di UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, intitolato Mid Year Trends, emerge anzi che il numero di persone nel mondo in fuga da conflitti, violenze e persecuzioni ha superato, quest’anno, la cifra record di 122 milioni.
Sotto il tema “I nostri diritti, il nostro futuro, adesso”, la campagna annuale delle Nazioni Unite per i diritti umani si concentra, per il 2025, sull’importanza dei diritti umani come terreno su cui battersi per soluzioni concrete, e come tematica che può svolgere un ruolo cruciale come forza preventiva, protettiva e di cambiamento per il bene collettivo.
Anche a Roma si sono svolti, in questi giorni, diversi eventi in quest’ottica, basati sulla collaborazione tra autorità civili e religiose in nome sempre della pace e del rispetto dei diritti umani (va ricordato, qui, che già più di 500 anni fa, un santo come Francesco di Paola, fondatore dell’ Ordine dei frati Minimi e “avvocato” della povera gente, sottolineava -precorrendo quella che sarebbe stata la storica enciclica di Papa Giovanni “Pacem in Terris” – che solo una Chiesa attiva nella tutela, in tutto il mondo, dei diritti dell’uomo poteva definirsi Chiesa). A Palazzo Valentini, nell’aula consiliare “Giorgio Fregosi”, piu’ relatori – tra cui anzitutto Mons. Derio Olivero, Presidente della Commissione episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo – hanno parlato di pace nel mondo anche nel contesto della preparazione dell’ormai imminente Giubileo: coi relativi problemi di accoglienza dei pellegrini e cura del patrimonio artistico e archeologico. Il tutto, nel contesto del Workshop “SPIRIT” (“Synergies to protect places of worship and religious gatherings). Sono intervenuti Lamberto Giannini, Prefetto di Roma Capitale, e Luis Miguel Perea Castrillon, colombiano, Vescovo ordinario della Anglican Episcopal Church of Europe (Diocesi anglicana non appartenente alla Anglican Comunion), attiva in campo sociale. “Per l’ottima organizzazione di questo evento – ha sottolineato Mons. Perea Castrilon – voglio ringraziare in particolare il Dott. Massimo Cozzolino, della grande Moschea di Roma”.
Perea Castrilon e Massimiliano Luciani. responsabile dei rapporti istituzionali della Anglican Episcopal Church of Europe, hanno partecipato approfittando dell’occasione anche per aprire nuovi canali di collaborazione, in funzione pure del Giubileo 2025. Durante il convegno “libertà di fede, credo e coscienza: sfide e conquiste per una cultura di pace”, alla Sala delle bandiere presso la sede romana del Parlamento europeo in Via 4 Novembre, il Vescovo anglicano, nelle vesti di relatore, ha richiamato l’attenzione sulla responsabilità che abbiamo di assumere in prima persona la cura del creato, operando nel rispetto, la collaborazione e l’apertura verso l’altro. Ribadendo fermamente che solo con la disponibilità di tutti a condividere con serietà i costumi e le tradizioni dei popoli locali, nel rispetto reciproco e senza sincretismi ambigui e maldestri, si può creare una vera cultura di pace in favore delle generazioni future.
Del grande tema si è occupata anche l’associazione “Arte e Cultura”, attiva da tempo nella promozione dell’arte come concreto strumento di elevazione sociale dei cittadini. Organizzando un evento centrato sui tanti riflessi della lotta per i Diritti dell’Uomo: dove Monsig. Perea Castrillon e Massimiliano Luciani hanno sottoscritto un appello per il mantenimento della pace (con speciale attenzione alle gravi crisi in Ucraina e Medioriente) e il rispetto dei diritti umani. Nel Duomo di Montichiari (Brescia), poi, si è tenuta una Messa per celebrare il senso anche religioso della Giornata, e Settimana, per i Diritti Umani: presieduta da Mons, Cesare Cancarini, abate di Montichiari, e concelebrata da Don Paolo Marzi.