K metro 0 – Washington – Meno aiuti a Kiev e fuori dalla Nato se gli accordi non saranno vantaggiosi. Ma anche pugno di ferro sui migranti irregolari e sulle tariffe doganali. Nella sua prima intervista dopo la vittoria elettorale, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso, domenica 8 dicembre, che sarà
K metro 0 – Washington – Meno aiuti a Kiev e fuori dalla Nato se gli accordi non saranno vantaggiosi. Ma anche pugno di ferro sui migranti irregolari e sulle tariffe doganali. Nella sua prima intervista dopo la vittoria elettorale, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso, domenica 8 dicembre, che sarà duro in materia di immigrazione e politica commerciale fin dal primo giorno in cui metterà piede alla Casa Bianca, il 20 gennaio 2025.
Alla giornalista Kristen Welker, nel programma Meet the Press della NBC, egli ha dichiarato che cercherà fin dal primo giorno della sua presidenza di porre fine alla cittadinanza anagrafica, il cosiddetto “ius soli”, anche se per farlo dovrebbe modificare uno degli emendamenti alla Costituzione, cosa che avrebbe voluto fare durante il suo primo mandato (2017-2021) attraverso un ordine esecutivo, ma l’arrivo della pandemia di coronavirus ha cambiato i suoi piani.
Fermo sul suo obiettivo di deportare tutti coloro che si trovano illegalmente negli Stati Uniti, dunque, nonostante sia “una questione difficile”. “Bisogna avere regole, regolamenti, leggi. Sono entrati illegalmente”, ha detto il repubblicano, che ha ripetuto un messaggio simile durante tutta la sua campagna.
Tuttavia, è stato più benevolo con i dreamers (sognatori), per lo più latinos beneficiari del programma Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA) negli Stati Uniti, affermando che possono rimanere nel Paese. A questo proposito, ha rivelato che il suo “piano” è quello di lavorare con i democratici per rendere questo possibile. “Alcuni di loro non sono più giovani. E in molti casi hanno avuto successo. Hanno un buon lavoro. In alcuni casi hanno piccole imprese. In altri casi, possono avere grandi aziende. E noi dobbiamo fare qualcosa per loro”, ha aggiunto.
L’aumento delle tariffe “in modo appropriato” che a suo dire migliorerà l’economia statunitense, mette in particolar modo nel mirino Messico e Canada, la cui politica commerciale di Biden starebbe sovvenzionando a sfavore degli Usa. Trump ha così nominato come consigliere per il commercio Peter Navarro, già condannato per vilipendio. “Sono un grande sostenitore delle tariffe”, ha aggiunto The Donald, precisando che la sua proposta di aumentare le tariffe sui due principali partner commerciali – Messico e Canada – renderebbe gli Stati Uniti ‘ricchi’. Ma ha precisato che le tariffe “devono essere usate in modo appropriato: non sto dicendo di usarle come un pazzo”. Certo, su questo punto, è stato ancora più incisivo: “Avevamo un sacco di tariffe doganali con diversi Paesi, ma in particolare con la Cina. Abbiamo preso centinaia di miliardi di dollari e non abbiamo avuto inflazione. Non posso garantire il domani. Ma quello che posso dire è che se si guarda alla mia economia prima del Covid (i primi tre anni del suo primo mandato), avevamo la migliore economia nella storia del nostro Paese”.
Come immaginato, infine, Trump ha ripreso a far pressione sugli alleati Nato, se i membri non “pagano i loro conti”. La Nato, creata dopo la Seconda guerra mondiale e durante la Guerra Fredda, si è impegnata nel 2014 a far sì che i suoi membri spendano almeno il 2% del PIL per la difesa, cosa che Trump ha spinto a fare, anche se ha ritenuto che la percentuale ideale dovrebbe essere del 4%.
Infine, ha comunicato che “molto probabilmente” ciò che farà nel suo primo giorno nello Studio Ovale sarà graziare alcune delle persone che hanno partecipato all’assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021, che, secondo lui, stanno “vivendo l’inferno” in prigione. Al momento sono circa 250 le persone detenute. Tuttavia, Trump ha dichiarato che “potrebbero esserci delle eccezioni” ai suoi condoni “se qualcuno fosse un pazzo radicale”.
di Sandro Doria