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Siria, i ribelli sono arrivati a Damasco. Assad in fuga

Siria, i ribelli sono arrivati a Damasco. Assad in fuga

K metro 0 – Damasco – Probabilmente entro i prossimi giorni il regime di Bashar al-Assad avrà perso ogni parvenza di potere, ha sottolineato una fonte Usa alla Cnn. I ribelli siriani sarebbero ormai arrivati alla periferia della capitale Damasco e il regime è sempre più traballante. Mentre le forze ribelli continuano i loro sforzi

K metro 0 – Damasco – Probabilmente entro i prossimi giorni il regime di Bashar al-Assad avrà perso ogni parvenza di potere, ha sottolineato una fonte Usa alla Cnn. I ribelli siriani sarebbero ormai arrivati alla periferia della capitale Damasco e il regime è sempre più traballante.

Mentre le forze ribelli continuano i loro sforzi per trovare Bashar al-Assad, i media, riferiscono che il numero uno del regime potrebbe aver lasciato Damasco per Teheran. La guardia presidenziale di Assad non sarebbe neanche schierata nella sua residenza ufficiale. Secondo un’indiscrezione ottenuta dall’agenzia di stampa Bloomberg, Assad nelle ultime ore avrebbe provato a fare un accordo con gli Stati Uniti che gli permettesse di restare al potere.

Il portavoce della sala operativa dell’opposizione siriana ha dichiarato ad Al Jazeera, che i combattenti hanno preso il controllo della campagna occidentale di Damasco. “Dopo Homs, siamo dirigendo verso Damasco. Ci sarà una nuova Siria basata sulla giustizia”, Il portavoce ha aggiunto di aver contattato l’esercito per rassicurarlo su coloro che vogliono disertare dall’esercito di Assad.

Le forze ribelli che stanno entrando nella capitale non sono le stesse forze che hanno cominciato l’offensiva militare in direzione di Aleppo la sera del 27 novembre e che non sapevano che avrebbero sollevato una rivolta in tutto il Paese. Nel frattempo, decine di residenti hanno iniziato a fuggire dal quartiere di Mezzeh, vicino alla capitale siriana Damasco, mentre le forze ribelli guadagnano terreno nelle aree controllate dal regime. Mezzeh, si trova a meno di 4 chilometri dal palazzo presidenziale siriano. “L’esercito (del regime) si sta ritirando”, dice nel filmato una persona che non è in vista. “L’intero esercito si è ritirato”. Mentre l’esercito di Assad ha smentito le notizie secondo cui le truppe governative si stavano ritirando dalla regione di Damasco.

Per quanto riguarda Teheran, attualmente sembra allontanarsi dagli scontri diretti. Ciò potrebbe limitare la sua propensione a fornire ad Assad un tipo di supporto militare su vasta scala come quello fornito in passato.

Bashar al-Assad ha ricevuto un mandato d’arresto internazionale, convalidato dalla Corte d’Appello di Parigi recentemente, perché accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità compiuti durante la guerra in Siria. Le denunce sono state presentate da molte organizzazioni per i diritti umani e si riferiscono a due attacchi eseguiti – anche con armi chimiche, appunto – dalle forze governative, a Ghouta Est e a Duma. Morirono centinaia di persone.

Infine, Israele, che confina con la Siria, sta osservando quello che sta succedendo nel paese con molta attenzione. Mentre, nella città libanese di Tripoli, i residenti hanno festeggiato la notizia dell’ingresso delle forze di opposizione siriane a Homs. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, il Libano ospita almeno 1,5 milioni di rifugiati siriani.

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Joseph Villeroy
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