K metro 0 – Windhoek – La Namibia per la prima volta nella storia, elegge una presidente donna, un evento piuttosto raro nel continente africano. Netumbo Nandi-Ndaitwah, già vicepresidente negli anni passati, ha vinto con il 57% dei voti le complesse elezioni nel paese dell’Africa sud-occidentale. La principale forza di opposizione, i Patrioti Indipendenti per il Cambiamento, guidati dal candidato Panduleni Itula, pur avendo ottenuto il 25% dei consensi, si rifiuta di riconoscere la validità del risultato elettorale.

La designazione di Nandi-Ndaitwah come candidata presidenziale della Swapo (Organizzazione Popolare dell’Africa del Sud-Ovest), risale al marzo 2023, quando l’allora presidente Hage Geingob indicò il suo nome come successore. Dopo la morte di Geingob, ha assunto un ruolo di leadership cruciale come prima vicepresidente donna del Paese.

La neo presidente, settantaduenne, è una storica militante dello SWAPO il partito che governa il paese senza interruzioni dal 1990, anno dell’indipendenza. Nonostante la lunga egemonia, negli ultimi anni il partito ha perso consensi, ottenendo 51 seggi su 104 nella camera bassa. Tuttavia, la legge namibiana consente al presidente di nominare altri otto parlamentari, il che permetterebbe allo SWAPO di mantenere la maggioranza dei seggi.

Le contestazioni sull’esito delle votazioni derivano da alcuni problemi che hanno portato alla proroga del voto. Le elezioni, iniziate mercoledì 27 novembre, sono state prolungate fino a sabato 30, a causa di difficoltà logistiche, tra cui la carenza di schede elettorali. I partiti di opposizione hanno subito denunciato l’anticostituzionalità della proroga, ma la Commissione Elettorale incaricata di vegliare sulle elezioni, ha respinto le richieste di ripetere le votazioni.

Nandi-Ndaitwah ha una lunga storia di impegno politico: negli anni ’70 è stata membro del movimento indipendentista clandestino della Namibia e durante il suo esilio ha ricevuto parte della sua formazione superiore in Unione Sovietica. La leader, durante la campagna elettorale, che visto la partecipazione di 15 partiti, ha dichiarato che le priorità del suo governo saranno combattere la povertà e attrarre maggiori investimenti stranieri. Va detto che il Paese è ricco di risorse naturali, tra cui diamanti, uranio, petrolio e gas non ancora sfruttati al largo delle sue coste, che sono attualmente oggetto di esplorazioni da parte di compagnie energetiche internazionali. Sul tema, la neopresidente ha affermato che “dovrebbe esserci un equilibrio per garantire che il popolo namibiano, proprietario di queste risorse, ne tragga beneficio”.

Nandi-Ndaitwah ha inoltre promesso di creare nuovi posti di lavoro e di affrontare il tasso di disoccupazione, che raggiunge il 20% tra i giovani e i laureati. Ha annunciato un piano di spesa pari a circa 85 miliardi di dollari namibiani (4,7 miliardi di dollari statunitensi) nei prossimi cinque anni per creare oltre 500.000 posti di lavoro, un obiettivo che i suoi critici considerano irrealistico.

La Namibia, tuttavia, rimane un paese povero con molte sfide da affrontare. Questo stato, tra i più desertici e aridi dell’Africa meridionale, è grande più del doppio della Germania ma conta solo tre milioni di abitanti. Colonizzata dai tedeschi e passata sotto il controllo del Sudafrica dopo la Prima guerra mondiale, la popolazione namibiana ha subito politiche di segregazione razziale fino all’indipendenza nel 1990. Le sfide che Netumbo Nandi-Ndaitwah si troverà ad affrontare non saranno certamente semplici.