K metro 0 – Giacarta – Con i loro vulcani fumanti, l’Indonesia e le Filippine – due Paesi dell’arcipelago del Sud-Est asiatico situati sull’”Anello di Fuoco”, sismicamente attivo – sono il secondo e il terzo utilizzatore di energia geotermica al mondo, con un potenziale energetico geotermico tra i più elevati, dopo gli Stati Uniti. Eppure,
K metro 0 – Giacarta – Con i loro vulcani fumanti, l’Indonesia e le Filippine – due Paesi dell’arcipelago del Sud-Est asiatico situati sull’”Anello di Fuoco”, sismicamente attivo – sono il secondo e il terzo utilizzatore di energia geotermica al mondo, con un potenziale energetico geotermico tra i più elevati, dopo gli Stati Uniti.
Eppure, l’Indonesia utilizza meno di un decimo delle sue enormi riserve, che ne costituiscono solo il 6% della sua fornitura di energia elettrica. Nelle Filippine è stato sviluppato circa l’8% della capacità geotermica, che equivale al 14,6% del consumo energetico del Paese, la maggiore fonte di energia rinnovabile del Paese.
Energia che è attiva 24 ore su 24, green, e che necessita di uno spazio minimo. Sulla carta, l’opzione ideale per Paesi come l’Indonesia e le Filippine, dove il potenziale è elevato e i governi stanno cercando di abbandonare i combustibili fossili altamente inquinanti.
Il presidente indonesiano Prabowo Subianto ha difatti puntato sulla geotermia come parte della transizione energetica del Paese. Il ministero dell’Energia e delle Risorse minerarie ha dichiarato che sta lavorando per accorciare i tempi di autorizzazione e valutando come aumentare i tassi di rendimento degli investimenti nei progetti geotermici. Anche la società elettrica statale, la Perusahaan Listrik Negara, si è impegnata a incrementare lo sviluppo dell’energia geotermica.
Tuttavia, la maggior parte del potenziale dell’energia geotermica, creata sfruttando il calore prodotto dalla terra da bacini sotterranei di acqua calda per alimentare turbine che generano elettricità, rimane inutilizzato in queste nazioni e in tutto il mondo, poiché gli ostacoli finanziari, normativi e comunitari ne hanno bloccato la crescita.
Finanziamenti più snelli e cambiamenti normativi a livello nazionale potrebbero contribuire a superare tali barriere, ma gli esperti dicono che si dovrebbe fare di più per sbloccare la vasta fonte di energia pulita intrappolata appena sotto la superficie terrestre. I Paesi con un elevato potenziale geotermico – come gli Stati Uniti, l’Indonesia e le Filippine, appunto – sono situati in prossimità di regioni attive dal punto di vista tettonico, dove l’acqua calda o il vapore sono trasportati naturalmente verso la superficie terrestre attraverso l’attività vulcanica, oppure possono essere raggiunti con trivellazioni poco profonde. “Siamo essenzialmente in piedi sul nostro stesso sole, da cui possiamo ottenere energia pulita e affidabile”, ha dichiarato Marit Brommer, Ceo dell’Associazione Geotermica Internazionale con sede in Germania. Con lo spostamento dei Paesi verso energie rinnovabili e più pulite, l’uso della geotermia è destinato a crescere: Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel sud-est asiatico la produzione di energia geotermica dovrebbe decuplicare dal 2020 al 2050, raggiungendo i 276 milioni di megawattora.
Entrambi i Paesi hanno in programma di espandere l’uso dell’energia geotermica nella fase di transizione dai combustibili fossili: l’Indonesia mira ad aumentare la quota di produzione di energia geotermica di almeno l’8% entro il 2030, rendendola la seconda fonte di energia rinnovabile dopo l’energia idroelettrica. Il governo filippino ha in programma diversi progetti per incrementare la capacità geotermica, aggiungendo circa 1,5 gigawatt, quasi raddoppiando l’uso attuale.
Ma la fase esplorativa dello sviluppo geotermico – quando le aziende effettuano test e trivellazioni per confermare le dimensioni, la temperatura, la pressione e i potenziali tassi di produzione dei siti – è costosa e rischiosa. Diversi siti geotermici in Indonesia hanno avuto perdite di gas mortali negli ultimi cinque anni. Questo rende difficile attrarre finanziamenti per lo sviluppo, ha dichiarato Shigeru Yamamura, specialista di energia presso l’Asia Development Bank.
Un rapporto ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico) sull’energia per il 2024 afferma che la “finanza mista”, che utilizza fonti pubbliche e private, sovvenzioni e obbligazioni verdi, potrebbe contribuire a colmare il divario. La Banca Mondiale sta erogando un prestito di 150 milioni di dollari per incrementare gli investimenti indonesiani nell’energia geotermica riducendo i rischi delle prime fasi di esplorazione. Il Fondo verde per il clima e il Fondo per le tecnologie pulite stanno fornendo 127,5 milioni di dollari.
Il governo filippino ha comunque annunciato programmi di aste di energia verde per l’energia geotermica e sta preparando un “piano di rete verde intelligente” che dà priorità alle energie rinnovabili – fondamentale per consentire agli sviluppatori privati di ottenere finanziamenti dalle banche. Secondo Yamamura, questo è un segnale di progresso nella politica di sostegno agli investimenti. Subianto ha comunque dichiarato di essere “ottimista” sul fatto che l’Indonesia raggiungerà le emissioni nette zero entro il 2050, un decennio prima rispetto al precedente impegno del 2060.
Parole chiave: Filippine, Indonesia, Stati Uniti, energia geotermica, Subiano