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Teatro: “Gli Esclusi” invito all’autoaffermazione e alla speranza

Teatro: “Gli Esclusi” invito all’autoaffermazione e alla speranza

A Roma grande successo di partecipazione per l’esperimento psico-teatrale di Roberta Calandra, con l’adattamento e la regia di Valentina Ghetti K metro 0 – Roma – Sei personaggi e sei anime reiette diventano i protagonisti della performance teatrale “Gli Esclusi”. Stiamo parlando di uomini e donne realmente esistiti, figli di famiglie illustri, pronti a riscattarsi

A Roma grande successo di partecipazione per l’esperimento psico-teatrale di Roberta Calandra, con l’adattamento e la regia di Valentina Ghetti

K metro 0 – Roma – Sei personaggi e sei anime reiette diventano i protagonisti della performance teatrale “Gli Esclusi”. Stiamo parlando di uomini e donne realmente esistiti, figli di famiglie illustri, pronti a riscattarsi dal peso delle loro storie che scorrevano nell’ombra, soffocate da giochi di potere e dinamiche di prevalicazione.

Nel cuore del quartiere Testaccio, sul palco del teatro dei Documenti di Roma, è stato messo in scena con grande successo di partecipazione dal 26 Novembre al 1 Dicembre l’esperimento psico-teatrale di Roberta Calandra, con l’adattamento e la regia di Valentina Ghetti. Lo spettacolo è stato realizzato in collaborazione con Centro Culturale Mobilità delle Arti, Roberto d’Alessandro e Obiettivo Roma per offrire agli spettatori un viaggio incalzante attraverso la storia, accendendo i riflettori su Rosemary Kennedy, Lucia Joyce, Benito Albino Mussolini, Aldo Togliatti, Giorgio Agnelli, Eduard Einstein.

A interpretarli: Caterina Gramaglia, Camilla Ferranti, Alessio De Persio,  Dario Masciello, Luca Di Giovanni, Leonardo Zarra con le fotografie di Beniamino Finocchiaro.

“Gli Esclusi. Insane Situation” è un racconto che prende vita per suscitare una riflessione collettiva, scritto e diretto per dare all’inclusione il suo valore più degno, non solo nella riaffermazione di un talento artistico ma in tutti i livelli della società. I sei attori recitano in stato di grazia, guidati da una regia e drammaturgia ricche di pathos e prive di retorica, una messa in scena dove ogni dettaglio ha trovato ricerca e cura.

Per l’appunto, nelle loro differenze di estrazione, professione e visione, ciascuno dei personaggi che racconta Ghetti, ha sacrificato un talento e una sensibilità che, adesso, prioprio sul palco di questo storico teatro romano viene fuori senza bisogno di aderire ad un modello di perfezione, mettendo a nudo la sua complessità e fragilità in un’ottica ricostruttiva. I protagonisti non hanno, infatti, paura di svelarsi per quello che sono e si rimetteranno in gioco raccogliendo le ceneri dei loro insuccessi; si lasceranno alle spalle l’ombra nella quale vivevano portando così alla luce quel lato oscuro che questa esclusione aveva generato.

Gli Esclusi è uno spettacolo che non lascia indifferenti, una parabola di accettazione e solidarietà che, grazie al linguaggio universale dell’arte, contribuisce a rompere le mura della diffidenza e del pregiudizio.

Per portare ai nostri giorni barlumi di speranza.

 

di Elena Rossi

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