K metro 0 – Beirut – Il cessate il fuoco in Libano sarà annunciato oggi alle 21 (le 22 libanesi) ed entrerà in vigore domani mattina. Lo riferisce l’emittente panaraba “Al Hadath”. Secondo quanto riporta l’emittente libanese “Al Jadeed”, il primo ministro Najib Miqati dovrebbe rilasciare una dichiarazione dopo l’annuncio del cessate il fuoco da
K metro 0 – Beirut – Il cessate il fuoco in Libano sarà annunciato oggi alle 21 (le 22 libanesi) ed entrerà in vigore domani mattina. Lo riferisce l’emittente panaraba “Al Hadath”. Secondo quanto riporta l’emittente libanese “Al Jadeed”, il primo ministro Najib Miqati dovrebbe rilasciare una dichiarazione dopo l’annuncio del cessate il fuoco da parte di Stati Uniti e Francia.
Secondo i media internazionali, l’accordo prevede la creazione di una fascia di 30 chilometri nel sud del paese che sarà smilitarizzata: le milizie di Hezbollah dovranno ritirarsi oltre il fiume Litani, mentre l’esercito israeliano dovrà rientrare nei suoi confini. A vigilare sulla tregua un comitato internazionale guidato dagli Stati Uniti e Paesi Ue.
Il Libano spera che si raggiunga un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah entro stasera, aveva dichiarato in mattinata il ministro degli Esteri libanese, Abdallah Bou Habib, ai Med Dialogues a Roma.
“Il supporto degli Stati Uniti è fondamentale per garantire il cessate il fuoco e avviare la ricostruzione in Libano, in particolare nelle aree più colpite dai recenti conflitti”, ha dichiarato il ministro degli Affari esteri e degli emigrati del Libano. “Abbiamo un dialogo costante con gli Stati Uniti, che forniscono un importante sostegno alle Forze armate libanesi e promettono di contribuire alla ricostruzione del sud del Paese, in particolare delle infrastrutture,” aveva spiegato Bou Habib, riporta Nova.
Il ministro aveva anche sottolineato che, pur essendo prioritario raggiungere un cessate il fuoco per fermare le violenze e il blocco del Paese, è altrettanto urgente pianificare il “giorno dopo. Abbiamo più di 50-60 mila case distrutte tra sud, Beqaa e Beirut, e 1,5 milioni di sfollati libanesi che vivono nelle scuole, con il sistema educativo sospeso per far spazio ai rifugiati”. Bou Habib aveva inoltre menzionato l’esistenza di piani, in collaborazione con organizzazioni internazionali e comitati locali, per ricostruire infrastrutture e abitazioni. “È un momento difficile, ma con il sostegno internazionale e la cooperazione tra i libanesi, riusciremo a gestire questa crisi” aveva detto.