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La sicurezza globale secondo Elisabetta Belloni

La sicurezza globale secondo Elisabetta Belloni

K metro 0 – Roma, l’Ambasciatore Elisabetta Belloni, Direttore del Dipartimento Italiano di Sicurezza (DIS), ha ricevuto il premio “Alumna dell’anno” dell’università Luiss Guido Carli. In questa occasione, l’Ambasciatore ha concesso una sessione di Q&A con gli studenti dell’ateneo romano, da cui si può dire sia emersa la corrente visione di sicurezza globale italiana. Conflitto

K metro 0 – Roma, l’Ambasciatore Elisabetta Belloni, Direttore del Dipartimento Italiano di Sicurezza (DIS), ha ricevuto il premio “Alumna dell’anno” dell’università Luiss Guido Carli.
In questa occasione, l’Ambasciatore ha concesso una sessione di Q&A con gli studenti dell’ateneo romano, da cui si può dire sia emersa la corrente visione di sicurezza globale italiana.

Conflitto Russia-Ucraina

L’Ambasciatore sottolinea un aspetto strettamente legato al diritto internazionale e alla visione di mondo che l’Occidente tutto sta provando a realizzare. L’inviolabilità dei confini è una delle maggiori assicurazioni per la pace di cui disponiamo, come ricorda Belloni, su questo principio abbiamo basato il nostro sostegno incondizionato all’Ucraina attraverso due governi -riconosce la capacità di “coagulare consenso per il sostegno all’Ucraina” del Governo Meloni- e proprio con questo principio dovremo scontrarci nei negoziati di pace: considerando che senza concessioni non ci sarà pace, quanto dovremo e potremo cedere?

Israele: non c’è sicurezza nazionale senza sicurezza globale

La prima considerazione di Belloni riguardo i conflitti in Medioriente è diretta a una preoccupazione per la pacificazione dei prossimi anni “Gli atti di violenza inauditi del 7 ottobre non sono dimenticabili da nessun israeliano delle generazioni che lo hanno vissuto, lo stesso vale per i palestinesi di Gaza”.

Un’analisi significativa per l’Italia viene con gli effetti indiretti dei conflitti: dal Libano e da Gaza stanno emigrando moltissime persone, l’Ambasciatore ci fa notare come questo comporti il primo rischio di sicurezza per l’Europa. Con questo tipo di emigrazioni, migrano “terrorismo, traffico di stupefacenti, movimenti illegali” senza dubbio un tema col quale ci dovremo confrontare a brevissimo.
Vale la pena di ricordare che l’Italia è già da anni impegnata a controllare le infiltrazioni in particolare di cellule terroristiche all’interno dei flussi migratori illegali, infatti, a partire dagli attacchi di Parigi del 2015, più volte sono stati individuati piani terroristici prima della loro realizzazione in territorio italiano.

Supply-chains e visione globale

In chiusura dell’incontro, l’Ambasciatore ha sottolineato l’importanza di non diventare completamente dipendenti da supply-chains globali, anche se azioni in questo ambito dovessero confliggere con il libero mercato, il rischio della over reliance deve essere gestito per non consegnarsi alla Cina.

Parte di un futuro indipendente e forte dell’Occidente è anche la strategia adottata durante il G7 di Borgo Egnazia, in cui l’Ambasciatore Belloni era stata nominata sherpa, ovvero il considerare il G7 un gruppo di paesi “like-minded ma non una fortezza chiusa, anzi aperto a chi pronto a condividere i nostri valori”. Attitudine utile anche nel contesto del G20, in cui si trovano alcuni di questi paesi cui noi occidentali dovremmo “aprire la porta” della cooperazione basata su valori condivisi.

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Andrea Catalini
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