K metro 0 – Berlino – Elezioni a gennaio, o poco avanti, con un esecutivo di minoranza? La Germania di Olaf Scholz, sempre più in recessione economica, si avvia difatti con grande incertezza ad elezioni anticipate per la quarta volta nella sua storia dopo aver licenziato il ministro delle Finanze Christian Lindner. Quest’ultimo è stato
K metro 0 – Berlino – Elezioni a gennaio, o poco avanti, con un esecutivo di minoranza? La Germania di Olaf Scholz, sempre più in recessione economica, si avvia difatti con grande incertezza ad elezioni anticipate per la quarta volta nella sua storia dopo aver licenziato il ministro delle Finanze Christian Lindner. Quest’ultimo è stato difatti accusato di aver violato la fiducia dell’esecutivo chiedendo pubblicamente una politica economica diversa.
I Liberi Democratici di Lindner, favorevoli ad un’economia di contenimento della spesa pubblica, avevano difatti rifiutato aumenti delle tasse o modifiche ai severi limiti autoimposti dalla Germania all’accumulo del debito. I socialdemocratici di Scholz e i Verdi hanno invece auspicato un aumento degli investimenti statali e respinto le proposte dei Liberi Democratici di tagliare i programmi di welfare.
Il cancelliere ha così dichiarato che il governo di minoranza sarà composto dai suoi socialdemocratici e dai verdi fino all’inizio del prossimo anno, anche se il leader del più grande blocco di opposizione in parlamento, Friedrich Merz, dei cristiano-democratici di centro-destra, ha chiesto un immediato voto di sfiducia e nuove elezioni. Ma giovedì 7 novembre Scholz ha ribadito di non voler chiedere in Bundestag un voto di fiducia prima del 15 gennaio. “I cittadini avranno presto l’opportunità di decidere nuovamente come procedere”, ha ribadito, secondo l’agenzia di stampa tedesca Dpa. “È un loro diritto. Pertanto, sottoporrò il voto di fiducia al Bundestag all’inizio del prossimo anno”.
Il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier ha intanto consegnato al ministro delle Finanze Lindner e ad altri due funzionari dei Liberi Democratici dimissionari – il ministro della Ricerca Bettina Stark-Watzinger e il ministro della Giustizia Marco Buschmann – la revoca del loro incarico.
Il ministro dei Trasporti Volker Wissing, anch’egli con i Liberi Democratici, ha dichiarato che dopo i colloqui con Scholz ha deciso di rimanere in carica e di lasciare il partito. Il cancelliere gli ha chiesto di aggiungere al suo portafoglio il ministero della Giustizia. Steinmeier ha inoltre nominato Jörg Kukies, consigliere economico di Scholz, come ministro delle Finanze. Il ministro dell’Agricoltura Cem Özdemir dei Verdi ha accettato di assumere il ministero della Ricerca.
Scholz spera che il suo governo di minoranza – i socialdemocratici di sinistra con l’altro partner di coalizione, i Verdi ambientalisti – ottenga il sostegno dei cristiano-democratici di Merz in Parlamento nelle prossime settimane, per approvare leggi importanti e tappare il buco di miliardi di euro nel bilancio 2025.
Tuttavia, Merz ha respinto con forza il piano di Scholz di aspettare a votare la fiducia fino a gennaio. “La coalizione non ha più la maggioranza nel Bundestag tedesco e quindi chiediamo alla Cancelleria… di indire un voto di fiducia immediatamente, o al massimo entro l’inizio della prossima settimana”, ha detto Merz ai media. “Non possiamo permetterci di avere un governo senza maggioranza in Germania per diversi mesi, di fare una campagna elettorale per altri mesi e di condurre negoziati di coalizione per diverse settimane”, ha aggiunto.
Poiché il governo di Scholz non ha più la maggioranza in Parlamento, è probabile che perda il voto al Bundestag. In questo scenario, il Presidente della Repubblica potrebbe scioglierlo entro 21 giorni e indire elezioni anticipate già a gennaio.
Achim Wambach, del Leibniz Center for European Economic Research, ha messo in dubbio che un periodo prolungato con un governo di minoranza possa essere d’aiuto a far rimettere l’economia tedesca in moto. “Questo compito arduo è stato aggravato dalle tensioni geoeconomiche: guerre in Europa e in Medio Oriente e interventi economicamente dannosi attraverso tariffe e politiche di sussidi nazionali”, ha aggiunto. “L’elezione di Donald Trump ha esacerbato questi problemi. L’Europa deve fare di più per la sua sicurezza e dovrà fare i conti con l’aumento dei dazi”.
Secondo il segretario generale dell’FDP, Bijan Djir-Sarai, Olaf Scholz manca di credibilità nel dibattito sulle nuove elezioni, riferisce Zdfheute. “I Liberi Democratici gli avevano fatto un’offerta per portare a termine la coalizione in modo ordinato e per concludere rapidamente i progetti più urgenti. Ma lui ha deciso diversamente”, ha evidenziato.
Nonostante i sondaggi condotti dal suo partito, Felix Banaszak, candidato alla presidenza dei Verdi, ritiene che sia giusto che il suo partito mandi un candidato cancelliere, Robert Habeck, alle prossime elezioni generali. “Naturalmente, nella situazione attuale, il cancellierato non è a portata di mano”, ha dichiarato Banaszak al quotidiano Neue Osnabrücker Zeitung. “Ma ora combatteremo di nuovo per andare avanti, passo dopo passo. La tendenza è verso l’alto”. Il vice cancelliere Habeck è un “candidato estremamente forte”, ha spiegato Banaszak.
Fino alla data ancora contestata delle nuove elezioni, il governo di minoranza rosso-verde punta pertanto ad attuare il maggior numero possibile di piani, mentre i partiti si preparano alla campagna elettorale.
di Sandro Doria