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Ucraina, Zelensky: No a concessioni a Putin, sarebbe suicidio per Europa

Ucraina, Zelensky: No a concessioni a Putin, sarebbe suicidio per Europa

K metro 0 – Kiev – Fare concessioni a Vladimir Putin sarebbe “inaccettabile” per l’Ucraina e “suicida” per l’Europa. Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, ribadisce la propria totale opposizione ad aperture alla Russia. Il numero 1 di Kiev interviene al summit della Comunità politica europea di Budapest, seguìto domani da un Consiglio informale tra i capi

K metro 0 – Kiev – Fare concessioni a Vladimir Putin sarebbe “inaccettabile” per l’Ucraina e “suicida” per l’Europa. Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, ribadisce la propria totale opposizione ad aperture alla Russia. Il numero 1 di Kiev interviene al summit della Comunità politica europea di Budapest, seguìto domani da un Consiglio informale tra i capi di Stato e di governo dell’Ue. Le parole di Zelensky, sono ovviamente dedicate alla guerra in corso da quasi 1000 giorni contro la Russia. Tanti i temi al centro degli incontri, dalle elezioni negli Stati Uniti e in Georgia, alla guerra in Ucraina fino alla sfida sulla competitività. Zelensky ha sempre bocciato ogni ipotesi relativa a sacrifici territoriali dell’Ucraina per porre fine al conflitto, riferisce l’Adnkronos.

“Ci sono molte sfide – prosegue il leader di Kiev – dal nostro ultimo incontro in questo format, la guerra in Russia si è intensificata in modo significativo. Ed è stata proprio la Russia a causare questa escalation. La Corea del Nord ora, di fatto, sta facendo la guerra in Europa. I soldati nordcoreani tentano di uccidere il nostro popolo sul suolo europeo”.

“Dal vertice della Comunità Politica Europea svoltosi in Gran Bretagna a luglio – dice – si è parlato molto della necessità di cedere a Putin, di fare marcia indietro, di fare alcune ‘concessioni’. E alcuni di voi qui presenti hanno fortemente sostenuto che l’Ucraina dovrebbe fare ‘concessioni’ a Putin. È inaccettabile per l’Ucraina e un suicidio per tutta l’Europa“.

“E quale sarebbe il prossimo passo? L’Europa dovrebbe cercare il favore di Kim Jong Un, nella speranza che anche lui lasci l’Europa in pace?”, chiede riferendosi alla presenza di migliaia di soldati nordcoreani nella regione russa di Kursk, che l’Ucraina ha invaso all’inizio di agosto.

“Chi abbraccia Putin sbaglia”

“Nessun leader forte che abbia contribuito a costruire un’Europa unita, forte e pacifica, si sarebbe neanche lontanamente immaginato di fare una cosa del genere. Il concetto di ‘pace attraverso la forza’ ha dimostrato più volte di essere realista ed efficace. Adesso serve, ancora una volta”, aggiunge.

Abbracciare Putin, come “alcuni” leader europei fanno “da vent’anni”, non aiuta, perché le cose non fanno che “peggiorare”. “Ringrazio tutti voi – afferma – per il vostro sostegno all’Ucraina e al nostro popolo. Noi ci difendiamo non dalle parole russe, ma dagli attacchi russi. Pertanto, abbiamo bisogno di armi, non di sostegno nei colloqui. Gli abbracci con Putin non aiuteranno. Alcuni di voi lo abbracciano da 20 anni e le cose non fanno che peggiorare. Pensa solo alla guerra: non cambierà. Solo la pressione può mettergli dei limiti”.

“Non ci dovrebbe essere – continua – l’illusione che, mostrando debolezza o svendendo alcune posizioni europee o la posizione di qualsiasi Paese europeo, si possa comprare una pace giusta. Semplicemente non funziona così”.

“La Russia – evidenzia – ha iniziato questa guerra non perché avesse bisogno di più territorio. La Russia ha più terra di chiunque altro. Volevano il potere globale, a cominciare dal controllo sull’Ucraina e poi su tutti voi, come facevano una volta sotto il dominio sovietico o imperiale. Budapest ricorda com’erano i carri armati sovietici. Le città ucraine non dimenticheranno le bombe russe. E proprio come Budapest, ogni città dell’Ucraina e tutti i nostri Paesi meritano sicurezza e pace”, conclude.

Al vertice partecipano oltre 30 Paesi del Vecchio Continente, con l’Ue rappresentata dal presidente del Consiglio Charles Michel, dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e dall’Alto rappresentante per gli Affari esteri, Josep Borrell. Non sarà presente il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez impegnato nell’emergenza a Valencia. Confermata, invece, la presenza del premier georgiano Irakli Kobakhidze nonostante una fase decisamente complessa nelle relazioni fra Tbilisi e i partner internazionali. Un alto funzionario dell’Ue ha precisato che la mancata presenza di alcuni leader invitati non è attribuibile ad un tentativo di “boicottaggio” ma per motivi di politica interna.

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