K metro 0 – Roma – La nuova puntata di “Report” condotta da Sigfrido Ranucci, porta alla luce una serie di inchieste che spaziano dall’attualità italiana fino a questioni geopolitiche e sociali di livello globale. Si parte con una disamina approfondita sulla gestione recente del Ministero della Cultura in Italia, analizzando decisioni e vicende interne
K metro 0 – Roma – La nuova puntata di “Report” condotta da Sigfrido Ranucci, porta alla luce una serie di inchieste che spaziano dall’attualità italiana fino a questioni geopolitiche e sociali di livello globale. Si parte con una disamina approfondita sulla gestione recente del Ministero della Cultura in Italia, analizzando decisioni e vicende interne che hanno sollevato controversie e attirato l’attenzione pubblica.
Segue “Il laboratorio”, un reportage firmato da Giorgio Mottola, che affronta le conseguenze dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 contro postazioni militari e insediamenti civili israeliani, un evento che ha innescato una campagna su vasta scala da parte del governo israeliano per colpire Hamas nella Striscia di Gaza. Mottola, insieme a Silvia Scognamiglio e Greta Orsi, analizza le dimensioni di questa offensiva, soffermandosi sugli effetti devastanti che si riversano principalmente sui civili palestinesi. Dati locali stimano cifre assolutamente tragiche, alimentando accuse internazionali che vedono Israele imputato di crimini contro l’umanità davanti alla Corte internazionale di giustizia. Il reportage, inoltre, evidenzia come, negli ultimi due decenni, Israele sia diventato un punto di riferimento per l’estrema destra internazionale. La Striscia di Gaza è qui descritta come una sorta di “laboratorio” per le tecnologie belliche.
Un’altra inchiesta ha come titolo “Make America Italian Again” ed è firmata da Sacha Biazzo. Si mette in risalto una rete di connessioni tra Donald Trump e figure chiave della mafia italo-americana. Grazie a testimonianze esclusive di ex boss mafiosi, investigatori e legali vicini all’ex presidente, il reportage ripercorre le prime collaborazioni di Trump con figure di rilievo della malavita organizzata, a partire dai tempi della costruzione della Trump Tower fino agli sviluppi odierni. Un’inchiesta dettagliata che lascia intuire come i legami dell’ex presidente con personaggi dell’ambiente mafioso possano ancora influenzare, direttamente o indirettamente, la sua corsa per la presidenza. Ci si chiede, dunque, quale potrebbe essere il peso di questi rapporti mafiosi sul futuro politico degli Stati Uniti.
La puntata si chiude con “Meta-Politica”, un’inchiesta condotta da Lucina Paternesi, che affronta la nuova strategia di Meta, la società di Mark Zuckerberg, che ha deciso di limitare la circolazione di contenuti politici su Instagram e Threads. Dopo il controverso ruolo di Facebook nello scandalo Cambridge Analytica e nell’assalto a Capitol Hill, Meta sta cercando di prevenire la diffusione di disinformazione e contenuti divisivi. Il reportage solleva dubbi sull’impatto di questa decisione sulla libertà di espressione chiedendosi chi stabilisce cosa è “politico” e cosa non lo è. La limitazione dei contenuti politici potrebbe infatti marginalizzare voci e movimenti che trovano nei social il loro unico spazio di visibilità. Attraverso un viaggio nell’America divisa e in fermento, si descrivono attività di influencer, attivisti e giovani, in qualche modo legati al futuro politico statunitense.