K metro 0 – Madrid – I militanti di Unidas Podemos hanno messo come condizione al sostegno alla legge di bilancio 2025, la rottura delle relazioni diplomatiche con Israele e la riduzione degli affitti. La Spagna ha protestato formalmente con il governo israeliano per gli attacchi ai caschi blu in Libano. Secondo quanto dichiarato oggi
K metro 0 – Madrid – I militanti di Unidas Podemos hanno messo come condizione al sostegno alla legge di bilancio 2025, la rottura delle relazioni diplomatiche con Israele e la riduzione degli affitti. La Spagna ha protestato formalmente con il governo israeliano per gli attacchi ai caschi blu in Libano.
Secondo quanto dichiarato oggi da Ione Belarra, segretaria del partito di sinistra, i membri hanno appoggiato con l’89 per cento delle preferenze la proposta della dirigenza. Un totale di 38.324 elettori registrati ha partecipato alla consultazione, con l’8 per cento di voti contrari e poco più del 2 per cento di voti in bianco. Questo risultato complica ulteriormente la situazione per il governo spagnolo di Pedro Sanchez, che è fortemente limitato dalla sua esigua maggioranza parlamentare. Senza i quattro voti di Unidas Podemos, infatti, i conti pubblici non potranno ottenere il via libera da parte del Congresso dei deputati.
Il ministero degli Esteri spagnolo aveva convocato recentemente il responsabile degli affari dell’ambasciata israeliana, protestando duramente con Tel Aviv per l’escalation in Medio Oriente.
“Si fermi questa spirale di violenza in Libano, Gaza e Cisgiordania. Bisogna, una volta per tutte, trovare la via diplomatica per risolvere i conflitti in termini pacifici”, ha detto il premier Sanchez. E ha aggiunto: “È urgente, alla luce di quanto accade in Medio Oriente, che la comunità internazionale interrompa l’esportazione di armi al governo di Israele”. Il premier socialista ha insistito sull’idea che la Spagna non esporta nessun tipo di materiale militare a Israele dall’ottobre del 2023: “La posizione della Spagna è quella di non contribuire né in una maniera, né nell’altra all’aumento di violenza e guerra», ha dichiarato.
La Spagna, che dispiega 670 soldati all’interno della Unifil, ne detiene fino al 2025 il comando con il generale Aroldo Lázaro Sáenz, alla guida delle truppe delle Nazioni unite dal febbraio 2022.