K metro 0 – Cairo – In una dichiarazione che non può lasciare indifferenti, l’ex segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, ha espresso la valutazione che i paesi e i popoli arabi si trovano di fronte a una “umiliazione nazionale”, sottolineando che tutti si sentono colpevoli e impotenti di fronte al genocidio che ha
K metro 0 – Cairo – In una dichiarazione che non può lasciare indifferenti, l’ex segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, ha espresso la valutazione che i paesi e i popoli arabi si trovano di fronte a una “umiliazione nazionale”, sottolineando che tutti si sentono colpevoli e impotenti di fronte al genocidio che ha luogo a Gaza commesso da quella che viene definita “l’unica democrazia” in Medio Oriente.
Il veterano diplomatico egiziano – riporta HesPress – ha affermato, durante il suo intervento al convegno sul tema “Valori della giustizia e dei sistemi democratici”, organizzato nell’ambito delle attività della Stagione Internazionale di Asilah: “Ci sentiamo tutti in colpa per questo silenzio e questo fallimento, per l’incapacità di agire e resistere di fronte a questa aggressione a cui siamo sottoposti”
Moussa, ospite d’eccezione al Forum Internazionale, ha sottolineato che la regione araba sta affrontando “una sciagurata decadenza politica” augurandosi “che Dio ci protegga dai suoi effetti”, ciò in una critica indiretta ai paesi arabi e alle loro posizioni circa l’attuale azione israeliana di aggressione contro Gaza ed il Libano. Ha aggiunto che ogni cittadino arabo dovrebbe respingere “ciò che considera violazioni delle leggi, attacchi ai civili e occupazione militare di terre, e respingere tutti i tentativi sospetti di rimuovere la questione palestinese dal novero delle questioni e dei problemi nell’agenda mondiale e regionale”.
Moussa si è rivolto al pubblico del Forum dicendo: “Voi avete visto quello che è successo e sta succedendo a Gaza, e abbiamo visto lo spargimento di sangue, la distruzione, la punizione collettiva e il genocidio commessi da quella che è stata descritta come l’unica democrazia nella regione”. Ha continuato dicendo: “Questa sanguinosa aggressione contro i civili e contro le donne, i bambini e i neonati, compresi gli omicidi di massa, l’embargo su cibo e medicine e la distruzione globale senza eccezione, è portata avanti dall’unica democrazia in Medio Oriente”.
Ha sottolineato che il sistema democratico globale, guidato dal pensiero occidentale, è diventato come “un grande edificio, e se guardi e ascolti attentamente, senti stupore e ti accorgi che è un’opera teatrale che ti fa ridere e piangere, e scopri che lo stato democratico è un nome innominato”, sottolineando che “chicontrolla il nostro movimento e la nostra politica è il deep-state. Come fai a sapere cosa sia il deeep-state? È democratico in superficie, ma in realtà è un deep-stare sanguinario e malvagio”.
Ha aggiunto: “Abbiamo letto libri e articoli che predicano la democrazia e parlano di fare dell’Islam l’entità ostile, distorcendone la reputazione sulla presunzione del fatto che si basa sulla violenza, sulla forza e sulla crudeltà, e qui vediamo con i nostri occhi coloro che usano la violenza, la crudeltà, spargimenti di sangue, razzismo e distruzione di massa. Sono musulmani? La pratica dell’omicidio, della fame, del razzismo e dell’intolleranza religiosa, oltre al sequestro delle terre e all’espulsione dei suoi residenti, chi le sta praticando? L’unica democrazia in Medio Oriente che è protetta dalle democrazie globali o che afferma di essere una democrazia che protegge i diritti e chiede uguaglianza e giustizia, cosa che non avviene mai. Ed è una grave frode”.
Musa ha sottolineato che Forum Internazionale ha descritto la situazione e la sua realtà, e non ha parlato di “una vera ricetta per porre fine alla pericolosa situazione causata da paesi che aderiscono formalmente alla democrazia e ai suoi principi di cui sentiamo parlare ma che non vediamo”, osservando che le democrazie nate all’interno delle Nazioni Unite, e che chiedevano diritti umani e sviluppo, sono diventate oggi coloro che “stanno soffocando questo sistema, e non hanno alcun rispetto per il diritto internazionale e per ciò che una volta era chiamata sicurezza collettiva”.
Moussa ha criticato i doppi standard e l’ipocrisia politica con cui si confrontano i paesi occidentali, sottolineando che essi “privano le relazioni internazionali dell’essenza dell’uguaglianza, e questo è il peggior colpo diretto all’ordine mondiale, alla pace e alla sicurezza internazionale”.
Il diplomatico egiziano ha inoltre attaccato i doppi standard dell’Occidente, affermando: “È il principale distruttore dell’autorità e della credibilità del Consiglio di Sicurezza, così come della Carta delle Nazioni Unite, dei suoi testi e principi, e persino della credibilità delle istituzioni”, sottolineando che i doppi standard perseguiti dalle democrazie occidentali sono “il più grande nemico della stabilità globale e del futuro globale”.