K metro 0 – Kazan – Un trionfalismo senza limiti quello dello zar e dei media russi. Lo zar ha chiuso giovedì 24 ottobre il vertice del blocco Brics, delle economie in via di sviluppo, definendolo il “maggior evento di politica estera mai organizzato dalla Russia”. Alla tre giorni nella città di Kazan hanno partecipato
K metro 0 – Kazan – Un trionfalismo senza limiti quello dello zar e dei media russi. Lo zar ha chiuso giovedì 24 ottobre il vertice del blocco Brics, delle economie in via di sviluppo, definendolo il “maggior evento di politica estera mai organizzato dalla Russia”. Alla tre giorni nella città di Kazan hanno partecipato leader o rappresentanti di 36 Paesi, che hanno evidenziato il fallimento degli sforzi guidati dagli Stati Uniti per isolare la Russia dopo l’invasione in Ucraina.
L’alleanza, che all’inizio comprendeva Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica (di qui l’acronimo “Brics”) quando fu fondata nel 2009, si è allargata fino ad abbracciare Iran, Egitto, Etiopia, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. La Turchia, l’Azerbaigian e la Malesia hanno chiesto di diventare membri e così molti altri Paesi. Durante la sessione “Brics Plus”, il Cremlino ha presentato l’alleanza come un contrappeso all’ordine globale dominato dall’Occidente e ha raddoppiato gli sforzi per corteggiare i Paesi del Sud globale dopo l’invio di truppe in Ucraina nel febbraio 2022.
Il conflitto è stato ripetutamente sollevato durante l’incontro, che ha visto la prima visita in Russia del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in più di due anni e suscitato la reazione sdegnata di Kiev. Guterres ha chiesto “una pace giusta” in Ucraina, in linea con la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e le risoluzioni dell’Assemblea Generale. Ha inoltre sollecitato la fine immediata dei combattimenti a Gaza, in Libano e in Sudan.
Durante la conferenza stampa di giovedì sera, Putin è stato interrogato sulla promessa dell’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di porre fine ai combattimenti in Ucraina. “Quello che il signor Trump ha detto di recente, quello che ho sentito, (è) che ha parlato del desiderio di fare tutto per porre fine al conflitto in Ucraina”, ha affermato il capo del Cremlino. “Mi sembra che l’abbia detto con sincerità. Certamente accogliamo con favore dichiarazioni di questo tipo, indipendentemente da chi le fa”.
Il summit ha anche affrontato l’approfondimento della cooperazione finanziaria, compreso lo sviluppo di alternative ai sistemi di pagamento dominati dall’Occidente, gli sforzi per risolvere i conflitti regionali e l’espansione del gruppo di nazioni Brics. La Russia ha difatti spinto per la creazione di un nuovo sistema di pagamento che offrirebbe un’alternativa alla rete globale di messaggistica bancaria SWIFT e consentirebbe a Mosca di eludere le sanzioni occidentali e di commerciare con i partner.
Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato il ruolo del blocco nel garantire la sicurezza globale. Ha osservato che la Cina e il Brasile hanno presentato un piano di pace per l’Ucraina e cercato di ottenere un più ampio sostegno internazionale, ma Zelensky ha respinto la proposta. “Dovremmo promuovere la de-escalation della situazione il prima possibile e aprire la strada a una soluzione politica”, ha detto il leader di Pechino.
Putin e Xi avevano annunciato una partnership “senza limiti” settimane prima che la Russia inviasse truppe in Ucraina nel 2022. Si erano già incontrati due volte all’inizio dell’anno, a Pechino a maggio e al vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai in Kazakistan a luglio.
La cooperazione della Russia con l’India è invece fiorita perché Nuova Delhi vede in Mosca un partner collaudato dai tempi della Guerra Fredda, nonostante gli stretti legami della Russia con la Cina, rivale dell’India. Mentre gli alleati occidentali vogliono che Nuova Delhi sia più attiva nel persuadere Mosca a porre fine ai combattimenti in Ucraina, il primo ministro indiano Narendra Modi ha però evitato di condannare la Russia, sottolineando una soluzione pacifica.
Mercoledì Putin aveva incontrato, a margine del vertice, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, salutando i legami “veramente amichevoli” tra Mosca e Teheran e osservando che dovrebbero essere ulteriormente cementati da un “trattato di partenariato strategico globale” da firmare durante il previsto viaggio di Pezehskian a Mosca.
Durante la sessione plenaria del vertice Brics in corso a Kazan, in Russia, il presidente russo Vladimir Putin, dopo aver criticato i bombardamenti israeliani su Gaza e il Libano, ha affermato che Mosca “si è sempre opposta e si oppone a qualsiasi azione terroristica”.
Negativo il commento della portavoce della Commissione europea durante l’incontro quotidiano con la stampa del 24 ottobre: “Abbiamo preso nota della dichiarazione di Kazan. E possiamo solo ripetere che il vertice dei Brics è stato un altro tentativo di Putin di abusare della presidenza di turno ed emergere dall’isolamento internazionale”, ma guardando alla dichiarazione “non c’era una posizione unitaria sulla guerra di aggressione in corso della Russia contro l’Ucraina, ma soltanto un riferimento alle posizioni nazionali dei singoli Paesi”, sottolineando che “questo dimostra che il tentativo” di Mosca “di ottenere supporto è fallito di nuovo” e “dà un altro esempio del suo isolamento internazionale”.
Il portavoce ha aggiunto che l’Ue non si sente toccata dal riferimento alle sanzioni nella dichiarazione di Kazan. “Le nostre sanzioni – ha spiegato – sono una decisione legale, in linea col diritto Ue, e vengono imposte solo nei casi in cui vi sia la prova di violazione dei diritti umani e del diritto internazionale. Quindi non vengono mai imposte a persone, Paesi o entità che non violano il diritto internazionale o i diritti umani: ci sono pochi Paesi tra i Brics che sono soggetti a sanzioni Ue per motivi molto validi e giustificati legalmente”.
Nel corso di un incontro avvenuto mercoledì a margine del vertice Brics il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e l’omologo cinese Xi Jinping avevano ribadito la necessità di impedire un allargamento del conflitto in Medio Oriente. Durante il colloquio le parti hanno discusso degli ultimi sviluppi nel panorama internazionale. In un passaggio del suo intervento Xi ha sottolineato la necessità di continuare a promuovere un cessate il fuoco globale nella Striscia di Gaza, riavviare la “soluzione dei due Stati” e prevenire la diffusione della guerra in Libano.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha, infine, invitato i membri dei Brics a sostenere la Turchia in un’iniziativa presentata da Ankara presso le Nazioni Unite “per fermare la vendita di armi verso Israele”. Il leader turco ha ribadito che “Israele sta incendiando tutta la regione, continua con il suo atteggiamento aggressivo e i palestinesi sono soggetti a genocidio a Gaza”. Erdogan ha poi invitato “i Paesi che non hanno riconosciuto la Palestina a fare un passo in questa direzione”.
di Sandro Doria