K metro 0 – Brasilia – Le autorità sanitarie dello Stato brasiliano di Rio de Janeiro hanno istituito il Centro di operazioni di emergenza nella salute pubblica (Coes), strumento che dovrebbe rafforzare i controlli sulle donazioni di organi a seguito dello scandalo legato ai pazienti risultati positivi all’Hiv dopo un trapianto, informa Nova. Si tratta,
K metro 0 – Brasilia – Le autorità sanitarie dello Stato brasiliano di Rio de Janeiro hanno istituito il Centro di operazioni di emergenza nella salute pubblica (Coes), strumento che dovrebbe rafforzare i controlli sulle donazioni di organi a seguito dello scandalo legato ai pazienti risultati positivi all’Hiv dopo un trapianto, informa Nova.
Si tratta, ha detto la ministra statale della Salute, Claudia Mello, di una iniziativa attivata già in altri momenti di crisi del comparto, “come ad esempio nei casi del Covid-19 e della dengue. In una prima fase, faremo incontri quotidiani per offrire risposte ancora più celeri che aiutino a mitigare l’impatto di questo fatto assurdo e senza precedenti”. Il Coes è una delle iniziative attivate dal governo di Rio per rispondere a una emergenza che è causa di grande allarme nel Paese. Al momento si contano sei pazienti risultati infetti a seguito della donazione di organi di due persone. Il primo responsabile individuato dagli inquirenti è il laboratorio Pcs Lab Saleme, che non avrebbe eseguito i test sierologici prescritti, e per i cui dirigenti sono stati emessi mandati d’arresto.
In precedenza era stata creata una commissione multidisciplinare per assistere i pazienti danneggiati, in modo da personalizzare l’assistenza nei loro confronti, affidando a una struttura unica, l’ospedale universitario Pedro Ernesto (Hupe) il coordinamento delle cure. Al tempo stesso è stato sospeso il contratto di servizio che assegnava a Pcs Lab Saleme l’appalto straordinario per i test sugli organi, compito trasferito all’istituto Hemorio, lo stesso che sta effettuando nuovi controlli sui campioni di sangue dei donatori certificati in precedenza. In settimana la polizia di Rio ha avviato le operazioni per gli arresti dei presunti responsabili: sugli indagati gravano diversi capi di imputazione tra cui “associazione a delinquere”, “falso ideologico” e “infrazione sanitaria”. Gli inquirenti ritengono che i documenti che certificavano l’idoneità degli organi, falsificati da un gruppo criminale, sono stati usati dalle equipe mediche inducendoli ad errore”, circostanza “che ha portato all’infezione dei pazienti”.