K metro 0 – Rabat – Il Re Mohammed VI, accompagnato dal principe ereditario Moulay El Hassan e dal principe Moulay Rachid, ha pronunciato un discorso Venerdì 11 ottobre, in occasione dell’apertura della prima sessione del quarto anno legislativo dell’XI Parlamento. Ecco alcuni dei punti più salienti del suo intervento. “Onorevoli parlamentari, sono lieto, all’inizio
K metro 0 – Rabat – Il Re Mohammed VI, accompagnato dal principe ereditario Moulay El Hassan e dal principe Moulay Rachid, ha pronunciato un discorso Venerdì 11 ottobre, in occasione dell’apertura della prima sessione del quarto anno legislativo dell’XI Parlamento. Ecco alcuni dei punti più salienti del suo intervento.
“Onorevoli parlamentari, sono lieto, all’inizio di questo anno legislativo, di rivolgermi a voi e, attraverso la vostra assemblea, alle diverse autorità e istituzioni, nonché alla comunità dei cittadini, per parlare degli ultimi sviluppi della vicenda del Sahara marocchino, considerata da tutti i marocchini come la loro prima causa nazionale…”.
E qui arrivano subito i ringraziamenti a Macron. “Ecco quindi che la Repubblica francese sostiene la sovranità del Marocco su tutto il territorio del Sahara e appoggia l’iniziativa di autonomia nel quadro dell’integrità territoriale del Marocco, come unica base per l’iniziativa di autonomia marocchina per la risoluzione di questo artificiale conflitto regionale. In questa occasione, vorrei esprimere, a nome mio e del popolo marocchino, i miei più sentiti ringraziamenti e la mia più profonda gratitudine alla Francia e a Sua Eccellenza il Presidente Emmanuel Macron per questo franco sostegno allo status marocchino del Sahara”.
Uno sviluppo positivo, dunque, “che dà la precedenza allo Stato di diritto e alla legittimità riconoscendo i diritti storici del Marocco, riconosciuto come un attore influente sulla scena internazionale. Inoltre, la Francia ha una conoscenza approfondita della natura e delle cause di questo conflitto regionale”. E ancora: “Infatti, con l’aiuto di Dio, siamo riusciti a ottenere il riconoscimento di Paesi influenti, che sono anche membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, come gli Stati Uniti d’America e la Francia. Siamo anche orgogliosi delle posizioni dei Paesi arabi e africani fratelli, che sostengono l’integrità territoriale del Regno in modo molto chiaro e responsabile, in particolare quelli che hanno aperto consolati a Laâyoune e Dakhla. Allo stesso tempo, l’Iniziativa per l’Autonomia, che è l’unica base per raggiungere una soluzione definitiva del conflitto nel quadro della sovranità marocchina, gode dell’ampio sostegno di un numero crescente di Paesi nel mondo”.
Poi parla della Spagna, “amica del Marocco, ben consapevole delle dinamiche nascoste di questa questione” la cui posizione ha una forte risonanza politica e storica”. Il Re ringrazia di conseguenza la maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea. “Ringraziamo anche tutti i Paesi che si occupano delle Province meridionali del Regno, sia dal punto di vista economico che degli investimenti, come parte integrante del territorio nazionale. Esse sostengono così la dinamica di sviluppo sociale, economico e culturale in atto nel Sahara marocchino e ne consolidano la posizione di asse di comunicazione e di scambio tra il Marocco e la sua profondità africana. Inoltre, pongono il Sahara marocchino al centro delle iniziative strategiche continentali che abbiamo lanciato, come il progetto di gasdotto Marocco-Nigeria e il Processo degli Stati africani atlantici, nonché l’Iniziativa intrapresa per promuovere l’accesso all’Oceano Atlantico per i Paesi del Sahel”.
Tutto questo non è però sufficiente per consolidare i passi raggiunti, secondo Re Mohammed VI. “La prossima fase richiede a tutti noi una mobilitazione e una vigilanza ancora maggiori per consolidare la posizione del nostro Paese a lungo termine, ed è importante continuare a perorare la giustezza della nostra causa e contrastare le manovre dei nostri avversari. A questo proposito, è necessario spiegare i fondamenti della posizione del Marocco a quel piccolo numero di Paesi che continuano ad andare contro la logica del diritto e a negare i fatti della storia. Allo stesso tempo, bisogna sforzarsi di convincerli della legittimità della rivendicazione del Marocco sul Sahara, utilizzando una grande quantità di prove e di argomenti giuridici, politici, storici e spirituali” conclude il Re.