K metro 0 – Washington – Il 47° Presidente degli Stati Uniti sarà eletto il 5 novembre 2024. Joe Biden resterà in carica fino al 20 gennaio prossimo, quando sarà sostituito da Donald Trump o Kamala Harris. L’ex presidente è stato scelto dagli elettori durante le primarie e i caucus di inizio 2024 come il
K metro 0 – Washington – Il 47° Presidente degli Stati Uniti sarà eletto il 5 novembre 2024. Joe Biden resterà in carica fino al 20 gennaio prossimo, quando sarà sostituito da Donald Trump o Kamala Harris. L’ex presidente è stato scelto dagli elettori durante le primarie e i caucus di inizio 2024 come il nome più forte per rappresentarli all’interno del partito repubblicano. L’attuale vicepresidente Harris, è invece subentrata a campagna elettorale inoltrata per il ritiro di Biden.
Il mandato del Presidente degli Stati Uniti è di quattro anni ed è consentita una sola rielezione. Il primo Presidente degli Stati Uniti fu George Washington, in carica dal 1789 al 1797.
Ma quanto potere ha il futuro capo del governo del Paese più potente del mondo? Innanzi tutto governa in un equilibrio di poteri tra il Congresso, composto dalla Camera dei Rappresentanti e dal Senato, e la Corte Suprema. Per i Padri fondatori era difatti importante creare un sistema di pesi e contrappesi, a differenza del potere concentrato dalla Corona britannica nel Regno Unito.
In qualità di capo del governo, il presidente nomina il suo gabinetto di ministri, i capi delle agenzie chiave e gli alti funzionari del governo, e così gli ambasciatori e i giudici della Corte Suprema, confermati dal Senato. È il comandante in capo delle forze armate, circa un milione, e può mobilitarle in tempi di crisi. Può anche graziare i detenuti.
Il Congresso è il vero potere legislativo degli Stati Uniti, responsabile pure del bilancio e della supervisione del presidente e del suo ramo esecutivo. Le commissioni del Congresso possono, ad esempio, convocare i politici a udienze pubbliche e richiedere l’accesso a determinati documenti. Inoltre, esso ha il potere di avviare una procedura di impeachment, come è accaduto due volte nel caso di Donald Trump. Allora non fu raggiunta la necessaria maggioranza di due terzi al Senato e Donald Trump è rimasto in carica.
I disegni di legge possono essere introdotti dai delegati e di solito sono proposte di deputati o iniziative presidenziali. Per entrare in vigore, ogni proposta di legge richiede la maggioranza in entrambe le camere del Congresso. Dunque è difficile per il presidente far passare le sue idee se il partito avversario ha la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, al Senato o addirittura in entrambe le camere. Di solito le votazioni avvengono secondo le linee di partito.
C’è poi il cosiddetto ordine esecutivo a disposizione del presidente se si blocca al Congresso. Il decreto trasforma immediatamente la sua parola in legge, una capacità di agire rapidamente che è fondamentale in politica estera e in campo militare.
Un suo ordine esecutivo scavalca dunque gli elettori, il Congresso e talvolta anche il suo stesso partito. Trump o Kamala Harris potrebbero anche usarlo, ad esempio, per far passare misure controverse. Un esempio importante è l’ordine esecutivo 13.769, noto anche come “divieto di viaggio per i musulmani”.
Trump aveva emesso il decreto nel suo primo mese di mandato nel 2017, vietando l’ingresso negli Stati Uniti per 90 giorni alle persone provenienti da sette Paesi in prevalenza musulmani. Anche Joe Biden ha utilizzato tale strumento per inasprire le norme sull’asilo dopo che la legge sull’immigrazione è fallita al Congresso.
Il presidente è comunque soggetto a restrizioni quando si tratta di decreti. Essi non devono violare le leggi esistenti o la Costituzione – e allora la Corte Suprema li blocca. Il Congresso può usare la sua autorità di bilancio per cancellare fondi o approvare leggi che rendano più difficile l’attuazione di un decreto. Sebbene il presidente possa inoltre porre il veto su un decreto, il Congresso può annullarlo con una maggioranza di due terzi.
Anche i nuovi titolari di cariche possono far sparire rapidamente i decreti. Nel suo primo giorno da presidente, il 20 gennaio 2021, Biden ha annullato il divieto di viaggio di Trump. Se Trump vincerà quest’anno, quasi sicuramente lo riporterà in vigore. Se rimarrà in vigore dipenderà dal Congresso e dalla Corte Suprema.
di Sandro Doria