K metro 0 – Strasburgo – Il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa (Greco), organismo facente parte del Consiglio d’Europa, chiede misure decise per prevenire la corruzione in Italia nei confronti delle persone con funzioni di vertice tra cui il presidente del Consiglio, i ministri, i sottosegretari di Stato, i commissari straordinari
K metro 0 – Strasburgo – Il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa (Greco), organismo facente parte del Consiglio d’Europa, chiede misure decise per prevenire la corruzione in Italia nei confronti delle persone con funzioni di vertice tra cui il presidente del Consiglio, i ministri, i sottosegretari di Stato, i commissari straordinari e speciali, i membri degli uffici di diretta collaborazione, nonché gli appartenenti alla Polizia di Stato, ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza.
Secondo il rapporto del Greco, l’Italia dispone di un quadro normativo consistente in materia di prevenzione e lotta alla corruzione, ma che è complicato da applicare a scapito della sua efficienza. Ciò è particolarmente evidente nella regolamentazione dei conflitti di interesse e della divulgazione finanziaria, dove si applicano norme diverse che non coprono adeguatamente tutti le personalità con funzioni di vertice. “Un’analisi sistemica dei rischi per l’integrità e un codice di condotta specifico dovrebbero essere applicati a tutti, integrati da una guida adeguata, da una sensibilizzazione dedicata e da una consulenza riservata sulle questioni etiche. In particolare, è necessario rafforzare le norme e gli orientamenti su doni, vantaggi e inviti, sui contatti con i lobbisti e sul post impiego. È inoltre importante garantire che tutte le violazioni delle norme applicabili comportino sanzioni adeguate, cosa che attualmente non avviene”.
Per quanto riguarda la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza, il Greco esprime preoccupazione “per la scarsa rappresentanza femminile, soprattutto a livello dirigenziale. Tutte e tre le forze dispongono di un solido sistema di prevenzione e gestione dei rischi per l’integrità. Tuttavia, potrebbe essere migliorato introducendo controlli di integrità nel contesto di trasferimenti e promozioni, nonché a intervalli regolari per le funzioni più esposte”. La Polizia di Stato, prosegue il rapporto, “non ha un codice di condotta dedicato e l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza devono integrare le loro regole etiche con una guida più pratica; tutte e tre le forze dovrebbero inoltre introdurre meccanismi di consulenza confidenziale su questioni di integrità”. Infine, “dovrebbero essere organizzate regolarmente attività di sensibilizzazione per tutto il personale sulle misure di protezione degli informatori”, si legge nel rapporto. L’attuazione delle 19 raccomandazioni rivolte all’Italia e inserite nel rapporto sarà valutata dal Greco nel 2026 attraverso la sua procedura di conformità.