K metro 0 – Bruxelles – La maggior parte dei Paesi europei non ha rispettato la scadenza del giugno 2024 per la presentazione dei piani climatici. Solo Francia e Italia hanno presentato il loro, mentre l’Austria è stato l’ultimo; Germania e Spagna continuano invece a non rispettare la scadenza prevista, e così la Polonia. Ricordiamo
K metro 0 – Bruxelles – La maggior parte dei Paesi europei non ha rispettato la scadenza del giugno 2024 per la presentazione dei piani climatici. Solo Francia e Italia hanno presentato il loro, mentre l’Austria è stato l’ultimo; Germania e Spagna continuano invece a non rispettare la scadenza prevista, e così la Polonia.
Ricordiamo che l’Unione europea punta a ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e a raggiungere lo zero netto entro il 2050. I Paesi Ue devono pertanto inviare regolarmente i loro piani a lungo termine per il raggiungimento degli obiettivi a Bruxelles, dove vengono compilati e rivisti.
I Paesi dell’Ue “sono ormai ben oltre la scadenza”, ha così dichiarato Genady Kondarev, senior associate per l’Europa centrale e orientale presso il think tank per l’energia pulita E3G, aggiungendo che non consiglierebbe alla Commissione di ricorrere a mezzi legali per il momento: “in questo caso la qualità ha la meglio sulla velocità”. I Paesi negligenti, infatti, potrebbero essere persino portati in tribunale per risolvere la questione. Inoltre, la stesura dei piani richiede il contributo della società civile, fornendo un accesso gradito a persone come il think tank e rappresentando anche un “buon esercizio per i Paesi, a livello nazionale, per confrontare le loro politiche con quelle dei loro vicini”.
Va chiarito che i piani climatici a lungo termine non sono destinati a ridurre le emissioni di CO2: sono una pura raccolta di misure e valutazioni pianificate. Ma secondo Kondarev hanno uno scopo più grande: i NECP segnalano alla comunità globale quali azioni climatiche l’UE sta intraprendendo, “e li porteremo alla COP30 in Brasile”.
Intanto Leonore Gewessler, ministro austriaco per il Clima, durante la conferenza stampa di martedì 20 agosto ha dichiarato di essere “molto soddisfatta di poter presentare oggi il nostro piano per il clima”. Il quale prevede il dimezzamento delle emissioni del Paese fino al 2030; secondo la ministra, si tratta di “una prospettiva positiva” per il Paese e per l’Unione Europea, e il Paese alpino ha manifestato l’ambizione di fare la sua parte.
Un portavoce ha poi dichiarato che quello della Germania è “attualmente in fase di coordinamento presso il Governo federale e dovrebbe essere presentato alla Commissione Ue in estate”.
La Finlandia, fra i quattro Paesi più virtuosi e puntuali, ha iniziato a presentare al Parlamento i rapporti che costituiranno la base delle sue oltre 500 pagine di piani nel 2022, seguiti da un intenso processo di consultazione. La Francia nucleare ha incluso le rinnovabili nel proprio piano a seguito di forti pressioni da parte di Bruxelles, a cui inizialmente aveva resistito.
“La presentazione tempestiva di piani completi contribuirà ad attivare gli investimenti necessari per raggiungere i nostri obiettivi al 2030”, ha spiegato il portavoce della Commissione. Una volta che un numero sufficiente di piani arriverà a Bruxelles, la Commissione sarà anche in grado di valutare se il blocco continentale è sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi climatici nei settori dell’edilizia e dei trasporti e, in caso contrario, avanzare richieste di modifica della politica nazionale dell’Ue.
di Sandro Doria