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Germania: più poteri alla polizia per perquisire le case in segreto

Germania: più poteri alla polizia per perquisire le case in segreto

K metro 0 – Berlino – La democrazia tedesca è forte ma la sua sicurezza rimane in pericolo. Lo va ripetendo da tempo la ministra socialdemocratica degli Interni, Nancy Faeser, che vorrebbe ampliare i poteri del Bundeskriminalamt (BKA) l’Ufficio federale della polizia criminale. Secondo una bozza di proposta di riforma visionata da Der Spiegel  e dell’agenzia

K metro 0 – Berlino – La democrazia tedesca è forte ma la sua sicurezza rimane in pericolo. Lo va ripetendo da tempo la ministra socialdemocratica degli Interni, Nancy Faeser, che vorrebbe ampliare i poteri del Bundeskriminalamt (BKA) l’Ufficio federale della polizia criminale. Secondo una bozza di proposta di riforma visionata da Der Spiegel  e dell’agenzia di stampa tedesca RND la polizia criminale  potrebbe presto essere autorizzata a entrare segretamente nelle abitazioni e a perquisirle “se esiste il rischio di terrorismo”. Tuttavia, questi strumenti dovrebbero essere utilizzati solo come ultima risorsa ed esclusivamente per combattere il terrorismo.

Il ministero dell’Interno ha difeso, infatti, il suo progetto di legge, sostenendo che il BKA svolge un ruolo centrale nel contrastare le minacce terroristiche internazionali. Un portavoce ha rifiutato di discutere i dettagli della proposta, che è ancora in embrione, ma ha detto a Der Spiegel  che le agenzie di sicurezza devono avere i poteri necessari per contrastare efficacemente le minacce in evoluzione.

Nel 2023 la BKA ha registrato circa 60.000 crimini  a sfondo politico (PMK: Politisch Motivierte Kriminalität). Quasi la metà   (29.000circa), sono stati attribuiti agli estremisti di destra. Quelli motivati da un’ “ideologia religiosa” (PMK -religiöse Ideologie) sono al  quarto posto in graduatoria, dopo “PMK links” (estrema sinistra”) e “PMK ausländische Ideologie”  (ideologia straniera). Questo ha spinto Nancy Faeser a denunciare    un’escalation dell’aggressione politica.

Sotto l’etichetta PMK, Politisch motivierte Kriminalität, “criminalità con motivazioni politiche”  lo Stato tedesco cataloga, dal 2000 in poi, tutte le indagini per reati che partono dalla semplice ispirazione politica e giungono fino alle accuse di terrorismo o altre attività contro l’ordine liberale democratico (freiheitliche  demokratische Grundordnung)  della Repubblica Federale di Germania. Una catalogazione senza validità legale…

Nel 2020 il 57,25% dei reati PMK rientrava in una categoria senza crimini direttamente/immediatamente violenti. Il 34,18% era   costituito dai cosiddetti Propagandadelikte: i reati che diffondono propaganda vietata dalla Costituzione tedesca (Grundgesetz) tedesca o usano simboli di organizzazioni anticostituzionali).

Il 13,85% dei reati era costituito  da offese o insulti di natura politica. Ha un bel dire Konstantin von Notz, parlamentare dei Verdi al Bundestag, che se la BKA ha bisogno di “poteri e risorse investigativi moderni”, deve essere “assolutamente chiaro che questi poteri possono esistere solo nel quadro dell’ordine costituzionale”.

Il progetto di legge del ministero degli Interni è in contrasto con le norme precedenti sulle perquisizioni di appartamenti poiché l’inviolabilità del domicilio è sancita dall’articolo 13 della Costituzione tedesca: a meno che non vi sia una “minaccia imminente”, l’attuale processo di perquisizione richiede un mandato  del pubblico ministero, mentre la polizia deve informare la persona di sospetti specifici e dello scopo della perquisizione.

Manuel Hoferlin, rappresentante dell’FDP (il partito liberale che fa parte dell’attuale coalizione di governo con i Verdi e i socialdemocratici) ha osservato che la segretezza delle perquisizioni prevista dal nuovo progetto di legge,  è molto preoccupante.  E ha dichiarato, senza infingimenti,  che  il  Partito Liberale Democratico teme lo spettro di una “Stasi 2.0” riferendosi alla famigerata polizia segreta, onnipervasiva, della Germania dell’Est.

Anche l’Associazione Tedesca dei Giornalisti (DJV) si è espressa fermamente contro le nove norme preannunciate sulle perquisizioni.  Il suo presidente federale, Mika Beuster, ha avvertito che giornalisti e informatori potrebbero essere colpiti da intrusioni segrete che ricordano i metodi utilizzati dagli “stati di polizia”. E ha espresso il timore che il segreto professionale sulle fonti delle notizie potrebbe non essere più  tutelato.

Se questi poteri di sorveglianza ampliati del BKA avessero un impatto negativo sulla libertà civili, anche l’UE potrebbe esprimere preoccupazione poiché potrebbero portare a una violazione del diritto  alla privacy. L’UE ha infatti norme rigorose sulla protezione dei dati che devono essere rispettate quando si  implementano misure eccezionali all’interno degli Stati membri.

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