K metro 0 – Agenzia Nova – Tokyo – Hiroshima commemora oggi il bombardamento atomico che 79 anni fa, il 6 agosto 1945, distrusse la città giapponese, causando un bilancio stimato in 140mila vittime entro la fine di quell’anno, e piegando definitivamente le resistenze del Giappone imperiale, che di lì a poco, dopo aver subito
K metro 0 – Agenzia Nova – Tokyo – Hiroshima commemora oggi il bombardamento atomico che 79 anni fa, il 6 agosto 1945, distrusse la città giapponese, causando un bilancio stimato in 140mila vittime entro la fine di quell’anno, e piegando definitivamente le resistenze del Giappone imperiale, che di lì a poco, dopo aver subito un secondo bombardamento atomico a Nagasaki, si sarebbe arreso senza condizioni agli Stati Uniti ponendo fine alla Seconda guerra mondiale. Il sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui, ha letto una Dichiarazione di pace presso il Parco memoriale della pace, sollecitando il consorzio umano all’unità, al dialogo e alla fiducia, e chiedendo come ogni anno che le maggiori potenze del Globo si impegnino ad abbandonare la deterrenza nucleare.
“Le tragedie globali (attuali) stanno approfondendo la sfiducia e la paura tra le nazioni, rafforzando il presupposto secondo cui la soluzione dei problemi internazionali richieda di affidarsi alla forza militare: si tratta di un assunto che dobbiamo rigettare”, ha affermato il sindaco della città giapponese. Alla cerimonia è intervenuto anche il primo ministro giapponese Fumio Kishida, originario proprio di Hiroshima. Il capo del governo ha avvertito che gli sforzi profusi a livello globale per l’abbandono delle armi nucleari rischiano di subire una storica inversione di tendenza per la prima volta dal picco della Guerra fredda. “E’ nostro dovere, come unico Paese ad aver subito l’utilizzo delle armi nucleari, lavorare costantemente per realizzare un mondo privo di armi atomiche”, ha detto il premier.
Alla cerimonia di oggi hanno preso parte circa 50mila persone, inclusi rappresentanti di 109 Paesi e dell’Unione europea. La città di Hiroshima ha invitato anche il governo di Israele – una potenza nucleare di fatto – allegando però all’invito un appello per l’immediata cessione delle ostilità nella Striscia di Gaza. Israele è uno dei Paesi dotati di arsenali atomici, pur non avendo firmato il Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari. Lo stesso vale per l’India, che ha preso parte a sua volta alla cerimonia. Tra le altre potenze nucleari globali, hanno presenziato all’evento anche Francia, Regno Unito e Stati Uniti. La Cina, invece, non ha risposto all’invito, così come Pakistan e Corea del Nord. Da tre anni, a seguito dell’invasione dell’Ucraina, l’amministrazione di Hiroshima ha sospeso gli inviti a Russia e Bielorussia, una decisione bollata come “ipocrita” da alcuni residenti e attivisti, secondo cui la medesima linea andrebbe applicata ad altri Paesi parti attive di conflitti.
La scorsa settimana il sindaco della città giapponese di Nagasaki, Shiro Suzuki, ha dichiarato che Israele non è stato invitato all’annuale cerimonia di commemorazione del bombardamento atomico subito dalla città nel 1945, che si svolgerà il 9 agosto. Nagasaki ha scelto dunque una linea opposta a quella della città di Hiroshima. Il sindaco di Nagasaki ha riferito di aver inviato una lettera alle autorità israeliane chiedendo un cessate il fuoco a Gaza, e di aver “sospeso” l’invito allo Stato ebraico anche in considerazione di potenziali “situazioni inattese”, come ad esempio proteste legate alla condotta bellica di Israele nei territori palestinesi. Suzuki ha precisato che la decisione di non invitare Israele “non è di natura politica, ma è basata sulla nostra speranza che la cerimonia possa svolgersi senza intoppi e nella giusta atmosfera di solennità”. L’ambasciatore israeliano in Giappone, Gilad Cohen, ha espresso delusione per la decisione dell’amministrazione di Nagasaki, definendola “riprovevole” e sostenendo che invii “il messaggio sbagliato al mondo”.