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Nuovo rapporto UE sullo Stato di Diritto. Raccomandazioni per l’Italia

Nuovo rapporto UE sullo Stato di Diritto. Raccomandazioni per l’Italia

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea ha pubblicato oggi la quinta relazione annuale sullo Stato di diritto: un’analisi dettagliata dei progressi e delle sfide in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Come riportato da Agenzia Nova, il rapporto del 2024 mostra miglioramenti significativi rispetto alla prima edizione del 2020. Gli Stati membri e

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea ha pubblicato oggi la quinta relazione annuale sullo Stato di diritto: un’analisi dettagliata dei progressi e delle sfide in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Come riportato da Agenzia Nova, il rapporto del 2024 mostra miglioramenti significativi rispetto alla prima edizione del 2020. Gli Stati membri e l’UE nel complesso sono ora meglio preparati a identificare, prevenire e affrontare le sfide legate allo Stato di diritto. Questo progresso contribuisce alla resilienza delle democrazie europee e al buon funzionamento del mercato unico, creando un ambiente imprenditoriale favorevole alla crescita sostenibile.

Il rapporto 2024 presenta passi avanti rispetto al 2023, ma evidenzia che Italia, Slovacchia e Ungheria sono tra le democrazie in difficoltà. Malta, Grecia, Bulgaria e Spagna non emergono come esempi di buona gestione dello stato di Diritto. E la Polonia sotto la guida di Donald Tusk sembra aver fatto progressi significativi.

Per la prima volta, oltre alla valutazione dei 27 Stati membri dell’UE, la Commissione ha esaminato la situazione dello stato di Diritto anche in Macedonia del Nord, Serbia, Montenegro e Albania, i quattro Paesi dei Balcani occidentali più avanzati nel percorso verso l’adesione all’UE. Sebbene il quadro generale sia positivo, rimangono sfide significative riguardanti i sistemi giudiziari nazionali, i quadri anticorruzione, i media e gli equilibri istituzionali in diverse capitali europee. Inoltre, il rapporto evidenzia che due terzi (68%) delle raccomandazioni formulate nel 2023 sono state affrontate “in modo adeguato”, in tutto o in parte. Tuttavia, permangono preoccupazioni in alcune capitali europee.

Per l’Italia, la Commissione europea ha avanzato raccomandazioni specifiche. È necessario migliorare la digitalizzazione dei tribunali penali e degli uffici delle procure, adottare la proposta di legge sul conflitto di interessi e istituire un registro completo delle lobby. È importante affrontare in modo rapido ed efficace l’uso delle donazioni attraverso fondazioni e associazioni politiche e introdurre un registro elettronico unico per il finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali.

Inoltre, la Commissione ha esortato Roma a proseguire l’iter legislativo sulla diffamazione e la tutela del segreto professionale, evitando impatti negativi sulla libertà di stampa, garantendo l’indipendenza dei media e creare un’istituzione nazionale per i diritti umani, in linea con i Principi di Parigi delle Nazioni Unite. Il rapporto esprime preoccupazioni per la Rai, segnalando la necessità di una riforma per proteggere l’emittente dalle interferenze politiche e criticando le recenti modifiche che hanno portato alle dimissioni di giornalisti.

 

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