K metro 0 – Algeri – Entro la fine dell’anno, circa 15 milioni di cittadini algerini vedranno un miglioramento significativo nell’accesso all’acqua potabile grazie alla costruzione di nuovi impianti di desalinizzazione. La notizia, riportata da Agenzia Nova, viene direttamente da Sofiane Zaamiche, direttore dello sviluppo presso l’Algérienne des Énergies, una filiale di Sonatrach. Zaamiche ha annunciato che il programma urgente per la fornitura di acqua prevede l’installazione di cinque nuovi impianti di desalinizzazione dell’acqua di mare, con l’obiettivo di incrementare la disponibilità di acqua potabile.

I nuovi impianti saranno distribuiti nelle province di El Tarf, Béjaia, Boumerdès, Tipaza e Orano. Ognuno di questi impianti avrà una capacità di 300 mila metri cubi al giorno, portando il totale a 1,5 milioni di metri cubi giornalieri. Zaamiche ha sottolineato che questi nuovi impianti contribuiranno al 17% della fornitura totale di acqua potabile dell’Algeria, affiancando il programma “Eaux 2021”. Questo programma include anche la costruzione di tre ulteriori impianti a Corso, El Marsa e Hai el Baheira el Mahatama a Bordj El Kiffan, con una capacità produttiva di 150 mila metri cubi al giorno.

Attualmente, il Paese dispone di 14 impianti operativi che forniscono il 18% dell’acqua potabile necessaria, con una capacità complessiva di 2,25 milioni di metri cubi al giorno. Zaamiche ha evidenziato l’importanza di utilizzare materiali locali, come cavi e tubi prodotti in Algeria, mentre le attrezzature ad alta tecnologia sono importate. Questo approccio non solo supporta l’industria nazionale, ma contribuisce anche a mantenere i costi contenuti.

La strategia di Sonatrach e Algérienne des Énergies mira a integrare tecnologie moderne e sostenibili. I nuovi impianti sono progettati per ridurre il consumo energetico di oltre il 53% rispetto ai modelli precedenti. Inoltre, sono in fase di studio l’integrazione di pannelli solari per aumentare l’efficienza energetica. Zaamiche ha spiegato che il mix energetico per questi impianti sarà composto per il 30% da energia solare e per il 70% da energia elettrica, il che dovrebbe abbattere i costi operativi e rendere il sistema più sostenibile.