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In aumento le malattie sessualmente trasmissibili

In aumento le malattie sessualmente trasmissibili

K metro 0 – Bruxelles – Otto. E’ il numero degli agenti patogeni  collegati alla maggiore incidenza di malattie sessualmente trasmissibili. Di queste, quattro sono attualmente curabili: sifilide, gonorrea, clamidia e tricomoniasi. Le altre quattro  sono infezioni virali parzialmente curabili: epatite B, virus dell’herpes simplex (HSV), HIV e papilloma virus umano (HPV). Le infezioni trasmesse

K metro 0 – Bruxelles – Otto. E’ il numero degli agenti patogeni  collegati alla maggiore incidenza di malattie sessualmente trasmissibili. Di queste, quattro sono attualmente curabili: sifilide, gonorrea, clamidia e tricomoniasi. Le altre quattro  sono infezioni virali parzialmente curabili: epatite B, virus dell’herpes simplex (HSV), HIV e papilloma virus umano (HPV).

Le infezioni trasmesse attraverso i rapporti sessuali sono in aumento. In tutte le fasce d’età. Colpiscono giovani e anziani.

Un altro numero: sette. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2020 ci sono stati oltre sette  milioni di nuovi casi di sifilide nel mondo. Nel 2022, hanno raggiunto, in Gran Bretagna, il livello più alto dal 1948. Oggi, dopo l’AIDS, il “mal francese”, come veniva chiamata un tempo la sifilide, è la malattia venerea con il più alto tasso di mortalità. Sembrava ormai quasi del tutto debellata, tranne che nei paesi in via di sviluppo. Ma anche in quelli avanzati è tutt’altro che estinta e in continuo aumento. Basti pensare che tutte le donne in gravidanza, ancora oggi, vengono sottoposte al test della sifilide, dispensato dal sistema sanitario nazionale. (vedi Mario Baccianini, “Salute, perché la sifilide è in aumento in tutto il mondo”, www.kmetro0.it, 18 sett. 2023).

Ma cosa sono esattamente le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) e perché quasi nessuno ne parla?

Poiché sempre più persone vengono colpite da queste malattie trasmesse per via sessuale, sarebbe urgentemente necessaria una migliore informazione. Sollecitata, di recente, da un documentato reportage di ZDFheute (la Seconda Televisione pubblica tedesca, oggi tra i maggiori network  europei).

Di sesso nei media o su Internet, se ne parla fin troppo. Ma nelle relazioni, nelle amicizie, in famiglia di meno. E ancor meno si parla delle malattie sessualmente trasmissibili che si manifestano attraverso il sesso.

Un sondaggio  condotto tra il 2018 e il 2019, in Germania, su un campione rappresentativo di circa 5.000 persone (“Gesundheit und Sexualität in Deutschland”) mostra che le conoscenze generali sulle infezioni a trasmissione sessuale – a parte l’HIV/AIDS – sono scarse.

Cosa sappiamo della clamidia, una delle malattie sessualmente trasmissibili più comuni in tutto il mondo? Un’infezione che provoca l’infiammazione dell’uretra, del tratto genitale e del retto e di solito passa inosservata o provoca solo sintomi lievi, ma può causare infertilità sia negli uomini che nelle donne.

Cosa sappiamo della Clamidia

O della gonorrea, causata da un agente patogeno batterico (i gonococchi). Secondo le stime dell’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) è la terza infezione a trasmissione sessuale più diffusa, con circa 87 milioni di casi all’anno nel mondo. È spesso asintomatica ma comunque contagiosa. Se non trattata, l’infezione può diffondersi e portare alla sterilità.

O ancora, dell’Epatite B,  un’infiammazione del fegato causata da un virus trasmesso di solito attraverso rapporti sessuali non protetti? Circa il 5-10% delle persone infette sviluppano, senza trattamento, un’infiammazione cronica del fegato, con un aumento del rischio di sviluppare un cancro al fegato.

Della sifilide, una delle malattie veneree più diffuse, sappiamo che, se  non trattata, provoca danni ai nervi e agli organi, nonché altre complicazioni nelle fasi avanzate in circa un terzo delle persone infette.

Casi in aumento

In Germania la sifilide è l’unica delle infezioni che viene registrata regolarmente. Nel 2022 ha registrato un picco di 8.305 casi segnalati all’Istituto  Robert Koch. Per il 2023 era previsto un ulteriore aumento fino a quasi 8.500 casi, riguardanti per la maggior parte persone fra i 30 e i 39 anni. Ma il tasso è in aumento anche nelle fasce di età più anziane.

La situazione è simile negli USA. Nel 2022 sono stati segnalati circa 2,5 milioni di casi di sifilide, gonorrea e clamidia.

Sebbene la maggior parte dei casi in aumento di sifilide continui a verificarsi tra uomini più giovani che hanno rapporti sessuali con altri uomini, non si può negare l’aumento tra gli anziani. “Molte persone non pensano nemmeno più al fatto che la sessualità viene vissuta anche in età avanzata”, sostiene il Dr. Brockmeyer, presidente della Gesellschaft für Sexuell übertragbare Infektionen (l’Associazione per le malattie sessualmente trasmissibili). “Il mio paziente più anziano affetto da sifilide aveva 85 anni”, racconta.

Vecchi senza paura

Tuttavia, la generazione più anziana è meno spaventata e sessualmente più attiva di prima. In generale, le opportunità di conoscersi online hanno giocato un ruolo importante.

Secondo un sondaggio dello scorso anno, un utente Internet su tre di età compresa tra 50 e 64 anni ha affermato di utilizzare portali di incontri. Tra gli intervistati di età pari o superiore a 65 anni, era uno su quattro.

Necessari ulteriori chiarimenti

“Dobbiamo fornire maggiori e migliori informazioni sulla sessualità fin dall’infanzia”, ​​sostiene Brockmeyer. Una buona e precoce educazione porta a  una maggior cautela e a un approccio più consapevole alla sessualità – analogica e digitale.

Il ruolo dei medici

“Le persone sono molto riconoscenti quando possono parlare con qualcuno di sessualità”, dice il Dr. Brockmeyer, che per anni è stato a capo della Società tedesca contro l’AIDS.

Soprattutto nelle strutture di cura. La Caritas è consapevole del problema della sessualità tra gli anziani che vivono anche in strutture di accoglienza. “Non è vero che le persone bisognose di cure o gli anziani non abbiano più pulsioni sessuali”, afferma la portavoce dell’Associazione cattolica per l’assistenza agli anziani in Germania, Anne Langer.

La sessualità difficilmente ha spazio nel curriculum della formazione infermieristica. Per questo motivo è tanto più importante che l’argomento venga discusso nell’assistenza infermieristica quotidiana, soprattutto con i tirocinanti e nei team infermieristici.

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