K metro 0 – Bratislava – L’Istituto nazionale per il valore e le tecnologie nella sanità (NIHO) rischia pesanti condizionamenti a causa del Parlamento slovacco, che ha approvato in fretta e furia un emendamento che modifica i criteri di leadership e del suo finanziamento. Il futuro dell’istituto dipende ora da una sentenza della Corte costituzionale.
K metro 0 – Bratislava – L’Istituto nazionale per il valore e le tecnologie nella sanità (NIHO) rischia pesanti condizionamenti a causa del Parlamento slovacco, che ha approvato in fretta e furia un emendamento che modifica i criteri di leadership e del suo finanziamento. Il futuro dell’istituto dipende ora da una sentenza della Corte costituzionale.
L’Istituto NIHO è stato fondato difatti come autorità indipendente per garantire prezzi di rimborso vantaggiosi per farmaci e dispositivi medici. Esamina pertanto i farmaci e ne valuta il valore aggiunto e quello delle terapie relative. Non ha potere decisionale, consiglia soltanto il ministero della Salute per garantire che il denaro sia speso in modo efficiente e per trattamenti efficaci.
Ad esempio, lo scorso anno ha fatto risparmiare 110 milioni di euro allo Stato. La prassi è che l’azienda farmaceutica introduce un farmaco sul mercato e fissa un determinato prezzo. NIHO lo analizza in particolare in termini di benefici per i pazienti, e calcola a quale prezzo soddisfa i criteri di costo-efficacia definiti dalla legislazione slovacca.
NIHO poi fornisce la valutazione al ministero della Salute, che negozia con le aziende farmaceutiche i risultati, la potenziale classificazione del farmaco e il prezzo finale del prodotto. In seguito, il farmaco può essere prescritto ai pazienti, ma spesso a un prezzo inferiore rispetto alla proposta iniziale dell’azienda farmaceutica. Poiché NIHO ha esaminato le offerte delle aziende farmaceutiche per i prezzi dei farmaci ed è riuscito a ridurle in modo significativo, questi “sconti” aggiuntivi hanno fatto risparmiare al sistema sanitario slovacco 110 milioni di euro solo lo scorso anno.
Ora è però imminente un cambiamento all’interno dell’Istituto. Il direttore del NIHO, Michal Staňák, ha spiegato a Euractiv le implicazioni della decisione del Parlamento. Secondo il nuovo emendamento, l’attuale normativa non corrisponde alle esigenze di garantire una gestione corretta, qualificata ed efficiente dell’Istituto, ed è quindi necessario un cambiamento.
La sezione principale modifica di conseguenza i criteri di idoneità per la posizione di direttore, che ora limita le candidature a medici e farmacisti e potrebbe potenzialmente escludere coloro che hanno una formazione specializzata o esperienza nelle strutture di valutazione delle tecnologie sanitarie (HTA).
“La perdita di competenze potrebbe essere un rischio”, ha aggiunto Staňák. “Uno stravolgimento del genere potrebbe danneggiare la buona reputazione che NIHO si è costruita a livello internazionale negli ultimi anni. Attualmente siamo visti come un partner stabile nella cooperazione europea, ma questa percezione potrebbe cambiare”, ha proseguito.
I partiti dell’opposizione hanno criticato l’emendamento e il metodo con cui è stato introdotto, in quanto è stato approvato in fretta e furia senza alcun dibattito o discussione. I cristiano-democratici hanno esortato il Presidente a usare il suo diritto di veto e a non firmare “la toppa dell’ultimo minuto”.
A partire dal 1° agosto, se non interverrà il parere della Corte costituzionale, il direttore potrà essere solo un medico o un farmacista, perché, come si legge nell’emendamento, la medicina e la farmacia sono i prerequisiti per realizzare attività farmaco- economiche efficienti e valutare il rapporto costo-efficacia dei farmaci. L’attuale direttore Staňák non soddisferebbe dunque questo requisito e non potrà candidarsi alla nuova procedura di selezione nonostante sia un esperto del settore, abbia lavorato presso l’HTA austriaco e abbia svolto un ruolo significativo nella creazione dell’Istituto indipendente nel 2022. La nuova disposizione consente inoltre al ministro di licenziare il direttore senza fornire una motivazione.
La disponibilità dei farmaci continuerà a essere decisa dal Ministero della Salute. La categorizzazione di essi è raccomandata dall’apposito comitato e decisa dal ministro, come avvenuto finora. L’emendamento consente ora il finanziamento da parte di aziende private, mentre prima era solo pubblico.
“Mi risulta che la legislazione attuale limiti NIHO ad accettare finanziamenti esclusivamente da soggetti pubblici per evitare qualsiasi conflitto di interessi. Tuttavia, il nuovo emendamento consentirà all’istituto di accettare anche finanziamenti privati” ha dichiarato difatti Staňák.
di Sandro Doria