K metro 0 – Berlino – Rincari in vista per le bollette elettriche. Il governo tedesco introdurrà una nuova tassa sul prezzo dell’elettricità per sovvenzionare la costruzione di nuove centrali a gas e per l’ammodernamento di quelle esistenti. Lo ha annunciato il ministero tedesco dell’Economia guidato dal Verde Robert Habeck. La nuova tassa servirà a
K metro 0 – Berlino – Rincari in vista per le bollette elettriche. Il governo tedesco introdurrà una nuova tassa sul prezzo dell’elettricità per sovvenzionare la costruzione di nuove centrali a gas e per l’ammodernamento di quelle esistenti. Lo ha annunciato il ministero tedesco dell’Economia guidato dal Verde Robert Habeck. La nuova tassa servirà a finanziare la costruzione del parco nazionale di centrali elettriche a gas prevista dalla Kraftwerkssicherheitsgesetz (la Legge sulla sicurezza delle centrali elettriche).
Le centrali elettriche a gas sono destinate a integrare le energie rinnovabili. Il piano prevede la costruzione di 10 nuovi impianti convertibili per funzionare con l’idrogeno allo scopo di garantire l’approvvigionamento elettrico quando il sole non splende e il vento non soffia.
I nuovi sistemi contribuiranno insomma a mantenere stabile l’approvvigionamento energetico anche con una quota crescente di energie rinnovabili.
Calcolare esattamente quanto costerà ai consumatori la nuova tassa è una speculazione. Ma stando alle fonti riportate dalla FAZ (l’autorevole testata tedesca Frankfurter Allgemeine Zeitung) probabilmente la sua entità sarà minima. Ogni famiglia dovrebbe pagare da uno a tre euro in più al mese.
Il governo prevede di fornire un totale di 12,5 GW di capacità, inizialmente alimentati a gas, e poi con “idrogeno verde o blu a zero emissioni di CO2”.
Le capacità per un totale di cinque GW verranno finanziate con il Fondo federale per il clima e la trasformazione, altri cinque GW con la nuova tassa.
Dalle bollette agli affitti
La situazione di tensione sul mercato immobiliare in Germania viene sfruttata ripetutamente dai truffatori: attirano le loro vittime con appartamenti in affitto a buon mercato, chiedono un deposito anticipato e poi fanno sparire il denaro all’estero.
Il deposito ovvero la cauzione spiega la Dott.essa Jutta Hartmann, esperta dell’Associazione tedesca degli inquilini potrà ammontare ad un massimo di tre mensilità, escluse le spese accessorie. Un accordo diverso come un deposito cauzionale aggiuntivo non è valido.
Il locatore non può utilizzare per sé il denaro versatogli dall’inquilino per la cauzione, ma deve investirlo separatamente su un conto a parte. Se non lo fa l’inquilino ha diritto a un risarcimento.
Se il deposito cauzionale rende interessi, il locatore deve versarli all’inquilino insieme alla cauzione alla fine del contratto.
Quando si tratta di depositi per l’affitto non è raro che sorgano discussioni sulla restituzione. Di solito i problemi sorgono alla scadenza del contratto di locazione.
Quando il locatore può utilizzare la cauzione, ad esempio per riparare un danno prodotto dall’inquilino?
La cauzione costituisce, in generale, la garanzia finanziaria del locatore contro eventuali danni all’immobile locato, il mancato pagamento delle utenze o dell’affitto.
Non vi è alcun obbligo di concordare una cauzione. Tuttavia, se lo si desidera, è necessario registrarlo nel contratto.
Quando il proprietario deve restituire la caparra e per cosa può utilizzarla?
La caparra non potrà essere richiesta immediatamente dall’inquilino che lascia l’appartamento. Il locatore ha il diritto di verificare eventuali danni all’appartamento. Se li accerta, può compensare i costi della riparazione con la cauzione. Di norma il locatore ha sei mesi di tempo per farlo, trascorsi i quali i suoi diritti scadono.
Il locatore può anche trattenere una parte della caparra per la successiva fatturazione di costi aggiuntivi. Dalla fine del periodo di fatturazione, il proprietario ha dodici mesi di tempo per preparare una nota delle spese. Se il locatore non ha più alcun diritto ai sensi del contratto di locazione, deve restituire la cauzione al locatario. Se continua a non restituirla, all’inquilino non resta allora altra scelta che fare causa.