K metro 0 – Parigi – L’instabilità politica in Francia sta generando preoccupazioni tra gli imprenditori e gli investitori. Senza un governo e una maggioranza chiara, con una frammentazione del quadro politico del tutto nuova per la Quinta repubblica, si temono gravi ripercussioni sull’economia del Paese, che è la seconda più grande dell’Unione Europea. A 5 giorni
K metro 0 – Parigi – L’instabilità politica in Francia sta generando preoccupazioni tra gli imprenditori e gli investitori. Senza un governo e una maggioranza chiara, con una frammentazione del quadro politico del tutto nuova per la Quinta repubblica, si temono gravi ripercussioni sull’economia del Paese, che è la seconda più grande dell’Unione Europea.
A 5 giorni dal voto, le elezioni del 7 luglio non hanno ancora prodotto una coalizione capace di raggiungere i 289 seggi necessari per formare un governo. Il Nouveau Front Populaire (NFP), vincitore con 184 seggi, fatica a concordare un programma politico con gli altri partiti, nonostante l’Ensemble di Macron sia pronto a sfidare il Rassemblement National di Le Pen, arrivato terzo. I media locali riportano che ci sono tre blocchi fortemente divisi, rendendo la situazione politica della Quinta repubblica senza precedenti.
L’INSEE (Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici) ha definito l’incertezza politica come un “grande rischio” per l’economia francese. Sebbene le previsioni di crescita per quest’anno siano stabili all’1,1%, l’assenza di una maggioranza assoluta dopo le elezioni legislative complica la formazione di un nuovo governo duraturo, con possibili, ovvie conseguenze sull’economia.
Tutto questo non piace alle aziende. Un membro del comitato esecutivo del CPME (Confederazione delle Piccole e Medie Imprese) ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di stabilità, non possiamo cambiare le regole ogni sei mesi”. Catherine Guerniou, direttrice di La Fenêtrière, un piccolo produttore di finestre con 13 dipendenti, ha registrato un calo del 17% nel primo trimestre a causa delle modifiche agli aiuti per la riqualificazione energetica del 1° gennaio e ha chiesto ai politici di adoperare calma e cautela, per formare un governo sostenibile.
Il “New York Times” segnala che l’incertezza sulle politiche future del governo ha minato la fiducia degli investitori, già provata da un debito crescente di 3 trilioni di euro e un deficit del 5,5% della produzione economica complessiva, secondo i dati del 2023. Mentre il debito pubblico è al 110% rispetto al PIL (quello italiano si aggira attorno al 140%), alcuni esperti credono che i costi del finanziamento del debito stesso e l’euro possano aggravarsi, con ripercussioni anche su altri paesi. Questa situazione potrebbe innescare una spirale di sfiducia nei mercati finanziari, aumentando i tassi di interesse e i costi di finanziamento per il governo e le imprese francesi.
In merito a queste preoccupazioni si è espresso anche il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “L’unica preoccupazione vera che io ho – ha spiegato – è di tipo economico. Una situazione di instabilità in Francia potrebbe provocare delle reazioni sui mercati che potrebbero avere anche delle ripercussioni sul nostro Paese e sugli altri paesi UE.”
Così, la società S&P Global, che è uno dei principali fornitori al mondo di rating e analisi di credito indipendente, ha avvertito che il prossimo governo potrebbe avere difficoltà a implementare misure politiche significative, e dovrà affrontare il rischio ricorrente del voto di sfiducia. La società ha già declassato il punteggio della Francia da “AA” a “AA-” a maggio e ha dichiarato: «Il rating sovrano della Francia correrebbe un rischio se l’andamento della crescita economica dovesse trovarsi al di sotto delle nostre proiezioni per periodi prolungati», secondo quanto riportato da Reuters.
Questa incertezza politica, a meno di una settimana dalle Olimpiadi, preoccupa anche gli investitori stranieri. Le Olimpiadi, un evento di portata globale, rappresentano non solo una vetrina per la Francia ma anche un’opportunità economica significativa. Tuttavia, le tensioni politiche, secondo alcuni esperti, potrebbero offuscare questo momento di celebrazione e crescita economica.