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Grecia- Turchia, migliorano le relazioni ma le spine rimangono

Grecia- Turchia, migliorano le relazioni ma le spine rimangono

K metro 0 – Atene – Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha affermato questa settimana, che dopo tre anni di relazioni bilaterali turbolente, le relazioni sono migliorate con la Turchia, entrambi alleati della Nato. Ne ha parlato a un dibattito pubblico con l’ex ambasciatore statunitense Daniel Speckhard presso il Council on Foreign Relations, un

K metro 0 – Atene – Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha affermato questa settimana, che dopo tre anni di relazioni bilaterali turbolente, le relazioni sono migliorate con la Turchia, entrambi alleati della Nato. Ne ha parlato a un dibattito pubblico con l’ex ambasciatore statunitense Daniel Speckhard presso il Council on Foreign Relations, un think tank con sede a Washington.

Sebbene alcune posizioni fondamentali della Turchia riguardo al Mediterraneo orientale siano rimaste invariate nel disgelo delle relazioni, “stiamo cooperando meglio nell’affrontare la migrazione irregolare. Abbiamo raggiunto un accordo che consente ai cittadini turchi di recarsi in (alcune) isole del Mar Egeo attraverso un programma di facilitazione dei visti. Questi sono alcuni dei passi positivi”.

Per quanto riguarda le tensioni in corso con la Macedonia del Nord, Mitsotakis ha chiarito invece che il nuovo governo del Paese viola l’Accordo di Prespa del 2018. “Quando sento che il nuovo governo si riferisce al Paese come Repubblica di Macedonia all’interno del Paese, nutro serie preoccupazioni”, ha dichiarato.

“Non è costruttivo e non aiuta il percorso europeo della Macedonia del Nord”. Il 28 giugno, infatti, il ministero degli Esteri greco ha accusato la Macedonia del Nord di irredentismo, affermando che la sua leadership si sta allontanando dalle relazioni di buon vicinato a seguito di un post sui social media della Presidente Gordana Siljanovska, in cui affermava di aver incontrato una delegazione di macedoni etnici provenienti dalla “Macedonia dell’Egeo”, in riferimento alla regione settentrionale della Grecia.

Il cruciale incontro a tu per tu tra i due leader si terrà tuttavia a settembre nell’ambito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dove si prevede che si aprirà la prima “finestra” per la discussione dell’agenda “pesante”, sulla piattaforma continentale e la ZEE (zona economica esclusiva, area del mare adiacente alle acque territoriali, in cui uno Stato costiero ha diritti sovrani per la gestione delle risorse naturali).

Grecia e la Turchia hanno attraversato dunque tre anni con momenti difficili, ma nell’ultimo anno e mezzo le cose sono migliorate in modo significativo e tutti dovrebbero riconoscerlo.

Le spine rimangono, tuttavia. In partenza per gli Stati Uniti, il presidente turco è apparso provocatorio, sollevando ancora una volta la questione del riconoscimento dello pseudo-Stato di Cipro.

“Ai nostri occhi, la TRNC (Repubblica turca di Cipro del Nord) è un membro a pieno titolo degli Stati turchi. Il loro approccio, soprattutto quello dell’Azerbaigian, ha raggiunto la nostra stessa posizione. D’ora in poi cercheremo di capire come portare la TRNC al punto di diventare membro a tutti gli effetti”, ha dichiarato il Presidente turco.

Secondo quanto riferito, il Presidente turco sta anche pianificando una visita lampo nei territori occupati il 20 luglio, anniversario dell’invasione del Corno d’Africa Maggiore (come ha fatto in passato) e il primo ministro greco dovrebbe essere a Cipro in quel giorno. Le difficoltà continuano ad esistere sia per i parchi marini nell’Egeo sia per i cavi sottomarini sulla piattaforma continentale greca.

 

di Sandro Doria

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