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Cina, l’Asia non ha bisogno di blocchi militari e contesta l’accordo Giappone-Filippine

Cina, l’Asia non ha bisogno di blocchi militari e contesta l’accordo Giappone-Filippine

K metro 0 – Agenzia Nova – Roma – La Cina ha contestato l’accordo difensivo stipulato oggi da Giappone e Filippine, affermando che “l’Asia non ha bisogno di blocchi militari”. Durante una regolare conferenza stampa tenuta oggi a Pechino, il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha ribadito che la cooperazione tra Paesi non dovrebbe danneggiare

K metro 0 – Agenzia Nova – Roma – La Cina ha contestato l’accordo difensivo stipulato oggi da Giappone e Filippine, affermando che “l’Asia non ha bisogno di blocchi militari”. Durante una regolare conferenza stampa tenuta oggi a Pechino, il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha ribadito che la cooperazione tra Paesi non dovrebbe danneggiare gli interessi di terze parti, né dare vita a “piccole cerchie che provocano lo scontro sul campo e istigano a una nuova Guerra fredda”. “Qualsiasi azione che mini la pace e la stabilità, oltre che unità e cooperazione tra i Paesi della regione, innescherà il controllo e la comune opposizione della popolazione” asiatica, ha detto Lin. Il portavoce ha inoltre invitato il Giappone a “riflettere seriamente sulla sua storia d’aggressione e ad esercitare cautela quando parla e agisce nel campo della sicurezza militare”.

L’accordo difensivo tra Giappone e Filippine, che consentirà l’accesso delle rispettive forze armate ai territori dei due Paesi, è stato firmato dai ministri degli Esteri, il giapponese Yoko Kamikawa e il filippino Gilberto Teodoro, a margine dell’incontro dei ministri di Esteri e Difesa nel formato “2+2” in corso a Manila. I due Paesi avevano iniziato a negoziare lo scorso novembre l’accordo, che fornisce alle forze armate dei due Paesi un quadro per la conduzione di attività di addestramento e altre operazioni congiunte.

L’impegno a favore della sicurezza, soprattutto nel quadro dell’accresciuta assertività militare di Pechino nel Mar Cinese Meridionale, è stato ribadito anche al termine di un vertice trilaterale tenuto l’11 aprile a Washington dai presidenti di Stati Uniti e Filippine, Joe Biden e Ferdinand Marcos Jr., con il primo ministro del Giappone Fumio Kishida. L’incontro è culminato nella pubblicazione di una “dichiarazione di visione comune” e nell’impegno a rafforzare strutturalmente la cooperazione tra i tre Paesi a livello regionale. Nel documento, i tre leader hanno espresso “gravi preoccupazioni per l’atteggiamento pericoloso e aggressivo” della Cina nel Mar Cinese Meridionale, e per le sue “attività di militarizzazione” unilaterale degli arcipelaghi contesi nella regione sulla base di “rivendicazioni marittime illegali”. Durante il vertice – il primo di sempre tra leader dei tre Paesi – sono state concordate una serie di iniziative, a cominciare dal sostegno agli sforzi di modernizzazione della difesa delle Filippine e da un piano per condurre una manovra congiunta delle forze navali intorno al Giappone nel 2025.

Stati Uniti e Giappone hanno promesso inoltre maggiore assistenza alla Guardia costiera delle Filippine per rafforzarne le capacità, e come anticipato da Marcos prima di partire alla volta di Washington, i tre leader hanno annunciando l’istituzione di un dialogo marittimo trilaterale per migliorare il coordinamento tra i rispettivi Paesi. Nell’ambito delle misure tese a migliorare l’interoperabilità delle rispettive forze navali, un pattugliatore oceanico della Guardia costiera degli Stati Uniti accoglierà a bordo membri delle guardie costiere giapponesi e filippine durante una missione di pattugliamento quest’anno. Oltre a promuovere tali esercitazioni e addestramenti navali congiunti, i tre leader hanno concordato l’organizzazione di un’esercitazione trilaterale di risposta umanitaria e ai disastri col coinvolgimento delle marine militari dei tre Paesi.

Oltre a concordare il potenziamento della cooperazione nel campo della sicurezza marittima, i tre leader hanno ampliato l’ambito della cooperazione trilaterale ai progetti economici legati alle infrastrutture, alle catene di approvvigionamento e all’energia nelle Filippine. Il più importante di questi progetti, che figura in cima alla dichiarazione congiunta, prevede il sostegno di Stati Uniti e Giappone allo sviluppo di un corridoio economico sull’isola più popolosa delle Filippine, Luzon. Il piano dovrebbe migliorare la connettività tra Subic Bay, Clark, Manila e Batangas tramite “progetti infrastrutturali ad alto impatto”, tra cui la modernizzazione dei porti e delle ferrovie. Washington e Tokyo sosterranno anche l’accesso delle Filippine a tecnologie all’avanguardia, come quelle legate ai semiconduttori e ai sistemi di comunicazione senza fili, e alla transizione verso un comparto energetico a minori emissioni di carbonio, offrendo a tal fine programmi di formazione per decisori politici, scienziati e ingegneri nel comparto dell’energia nucleare.

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