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Gaza, gli abitanti vivono accanto a rifiuti in decomposizione e roditori

Gaza, gli abitanti vivono accanto a rifiuti in decomposizione e roditori

K metro 0 – Gaza – In tutta la Striscia di Gaza la gente vive ormai tra i rifiuti e topi che scorrazzano allegramente. Secondo le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie che si occupano di igiene, in otto mesi si sono accumulate più di 330.400 tonnellate di rifiuti solidi nel territorio palestinese. Prima del

K metro 0 – Gaza – In tutta la Striscia di Gaza la gente vive ormai tra i rifiuti e topi che scorrazzano allegramente. Secondo le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie che si occupano di igiene, in otto mesi si sono accumulate più di 330.400 tonnellate di rifiuti solidi nel territorio palestinese.

Prima del conflitto, anni di blocco imposto da Israele ed Egitto su Gaza, governata da Hamas, avevano messo a dura prova i servizi di base, come lo smaltimento del pattume. Le rigide restrizioni imposte da Israele, per motivi di sicurezza, su ciò che poteva entrare nel territorio, han fatto sì che i camion della spazzatura fossero insufficienti e mancassero le attrezzature per lo smistamento e il riciclaggio dei rifiuti domestici e per il loro corretto smaltimento.

Dagli attacchi mortali del 7 ottobre, condotti da Hamas, l’esercito israeliano ha bloccato l’accesso alla zona di confine, dove si trovano le due principali discariche di Gaza. Una a Juhr al-Dik serviva in precedenza il nord, mentre l’altra, ad al-Fukhari, serviva le aree centrali e meridionali.

Ad esempio, 16 i membri della famiglia Masri – come riferisce la Bbc- condividono una tenda in un campo vicino all’Università di al-Aqsa con nuvole di mosche e talvolta serpenti. I cani randagi si aggirano minacciosi nelle vicinanze. Tutti i residenti si lamentano della costante puzza. “L’odore è molto fastidioso. Tengo la porta della mia tenda aperta per prendere aria, ma non c’è aria”, dice Asmahan. “C’è solo odore di spazzatura”.

Fra il milione di persone fuggite di recente dall’offensiva militare israeliana nella città meridionale di Rafah, molti sono stati costretti a vivere in aree aperte già trasformate in discariche temporanee.

“Stiamo assistendo a una crisi nella gestione dei rifiuti a Gaza, che è peggiorata molto negli ultimi mesi”, afferma Sam Rose, direttore della pianificazione per l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa.

I filmati dei social media raccolti da Bbc Verify mostrano che le discariche temporanee sono aumentate mentre le persone sono fuggite a ondate in diverse città e paesi. L’emittente britannica ha documentato tutto questo a Gaza City, Khan Younis e Rafah da febbraio a giugno di quest’anno.

Lo sfollamento di massa delle persone ha dunque sopraffatto le autorità locali, spesso alle prese con strutture danneggiate a causa dei continui bombardamenti israeliani. Esse lamentano la mancanza di personale, di attrezzature, di camion della spazzatura e di carburante per farli funzionare.

 

di Sandro Loria

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