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Paesi Bassi, continua il declino industriale ma si intravede qualche spiraglio

Paesi Bassi, continua il declino industriale ma si intravede qualche spiraglio

K metro 0 – Amsterdam – Lo scorso aprile, la produttività complessiva dell’industria olandese è diminuita del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, ma è aumentata dello 0,4% su base mensile. La produzione di dispositivi elettrici ed elettronici, prodotti chimici e metalli è però in controtendenza, con una crescita del 5%. Ma tutti gli

K metro 0 – Amsterdam – Lo scorso aprile, la produttività complessiva dell’industria olandese è diminuita del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, ma è aumentata dello 0,4% su base mensile. La produzione di dispositivi elettrici ed elettronici, prodotti chimici e metalli è però in controtendenza, con una crescita del 5%. Ma tutti gli altri comparti sono stati meno produttivi rispetto a un anno fa. Sono dati riportati dall’agenzia statistica CBS e riferiti da Dutch news.

Il calo prosegue dunque una tendenza iniziata lo scorso aprile, dopo due anni di sviluppo grazie alla ripresa dell’industria dalla fine della pandemia. Si registra tuttavia un calo del 38,2% nel settore dei trasporti e delle riparazioni di macchinari, dove un’azienda olandese ha avuto un periodo straordinariamente produttivo un anno fa. Inoltre i Paesi Bassi continuano a essere colpiti dal crollo dell’industria tedesca: Eurostat mostra che anche la produttività tedesca è calata del 3,5% su base annua in aprile, ma è salita dello 0,3% da marzo.

Secondo un’analisi del think-tank macroeconomico CPB (Ufficio olandese per l’analisi della politica economica), il rischio maggiore per l’economia e la stabilità finanziaria dei Paesi Bassi deriva soprattutto dalle tensioni geopolitiche estere; sia le famiglie sia l’industria sono difatti in grado di assorbire i rischi meglio che in passato.

“In particolare, le aziende hanno ridotto i loro debiti”, ha dichiarato Pieter Hasekamp, direttore del CPB. “L’economia rimane forte, nonostante la pandemia di coronavirus e la crisi energetica”. Secondo questa analisi, le guerre in Ucraina e in Medio Oriente e un possibile conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina costituiscono i rischi maggiori per l’economia olandese, dato il forte orientamento internazionale dei Paesi Bassi e la loro attenzione al commercio.

Tuttavia, dato che negli ultimi 15 anni il debito delle imprese è diminuito drasticamente e i profitti sono aumentati, secondo il CPB l’industria olandese sarà in grado di assorbire relativamente bene eventuali shock economici. I debiti problematici riguardano soprattutto imprese giovani, piccole e in perdita, ma non costituiscono un rischio per la stabilità finanziaria del Paese.

Nel frattempo, la Banca centrale olandese afferma che il calo dell’inflazione, unito alla ripresa dell’economia, sta avendo un effetto positivo sulla stabilità del settore finanziario. “Allo stesso tempo, l’incertezza sta aumentando. Le tensioni geopolitiche o l’inflazione persistente possono portare a una correzione dei mercati finanziari e a un aumento dei rischi per le banche, le assicurazioni e i fondi pensione nei Paesi Bassi”, ha dichiarato la banca nel suo ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria.

“La frammentazione geoeconomica può colpire il nostro settore finanziario attraverso l’economia e altri canali”, ha dichiarato il direttore della banca centrale Klaas Knot. “Le turbolenze del mondo di oggi richiedono più che mai un’Unione europea forte. Il rafforzamento del mercato unico europeo, dell’unione dei mercati dei capitali e dell’unione bancaria renderà l’economia olandese più resistente”.

di Sandro Doria

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