K metro 0 – Lisbona – “Che questo 10 giugno 2024 significhi mai più tragedie come quelle del 2017, un futuro più equo e meno discriminatorio per tutte le terre e per tutti i portoghesi, un dovere di missione, un luogo di speranza, di fiducia e di sogni, sempre, anche nei momenti più dolorosi della
K metro 0 – Lisbona – “Che questo 10 giugno 2024 significhi mai più tragedie come quelle del 2017, un futuro più equo e meno discriminatorio per tutte le terre e per tutti i portoghesi, un dovere di missione, un luogo di speranza, di fiducia e di sogni, sempre, anche nei momenti più dolorosi della nostra vita collettiva”. Queste le parole del presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa durante il breve discorso per le celebrazioni per il 500° anniversario della nascita di Luís de Camões, che si svolgeranno dal 10 giugno nei tre comuni del distretto di Leiria colpiti dagli incendi del 2017 – Pedrógão Grande, Figueiró dos Vinhos e Castanheira de Pera – e Coimbra.
Un anno fa, la cerimonia militare del 10 giugno si tenne anche nell’interno del Paese, a Peso da Régua, nel distretto di Vila Real. Ne riferisce JN.
Il presidente ha descritto i portoghesi come un popolo che supera le avversità e le tragedie, che è sempre migliore delle previsioni ed è orgoglioso del proprio passato, accettando gli errori senza complessi.
“Chiunque ci guardi, dentro e fuori, e pensi che ci arrendiamo alla prima battuta d’arresto, che ci tiriamo indietro alla prima provocazione, si sbaglia. Le radici sono antiche e forti. La tempra è, se possibile, ancora più forte”.
Fra l’altro, la cerimonia del 10 giugno si svolge proprio il giorno dopo le elezioni europee, ed è il primo dopo le elezioni generali anticipate del 10 marzo, che hanno portato alla formazione di un governo di minoranza PSD/CDS-PP dopo otto anni di governo del PS. L’attuale modello di doppia celebrazione del Giorno del Portogallo è stato lanciato da Marcelo Rebelo de Sousa nell’anno del suo insediamento, il 2016, in collaborazione con l’allora primo ministro António Costa.
Come negli anni precedenti, Rebelo de Sousa ha poi espresso il suo orgoglio per gli emigranti portoghesi sparsi nel mondo, “in Europa, Africa, Americhe, Asia e Pacifico”. E ancora: “Tutti, ma proprio tutti, come Camões, che fu un combattente, come tanti dei nostri, secolo dopo secolo, indomito, ma anche un ruffiano, un amico del popolo più popolare e allo stesso tempo letterato, un poeta lirico ed epico, un amante e uno scrittore di amori, un narratore della nostra storia, quella antica e quella che lui stesso ha fatto ogni giorno della sua vita”.
Le cerimonie del Giorno del Portogallo continueranno tra martedì e mercoledì in Svizzera con le comunità di emigrati portoghesi, con la partecipazione del Presidente della Repubblica e anche del Primo Ministro, Luís Montenegro.
di Sandro Doria