K metro 0 – Tel Aviv – Gli Stati Uniti hanno presentato una risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in sostegno della proposta del presidente Joe Biden per il cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi. “Numerosi leader e governi, anche della regione, hanno appoggiato il piano e chiediamo al Consiglio di sicurezza
K metro 0 – Tel Aviv – Gli Stati Uniti hanno presentato una risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in sostegno della proposta del presidente Joe Biden per il cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi. “Numerosi leader e governi, anche della regione, hanno appoggiato il piano e chiediamo al Consiglio di sicurezza di unirsi a loro nel chiedere l’attuazione di questo accordo senza rinvii e senza ulteriori condizioni”, ha detto l’ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Linda Thomas-Greenfield, annunciando il testo. Lo riporta l’Adnkronos.
L’ambasciatrice ha ricordato che “i membri del Consiglio hanno sempre chiesto i passi delineati in questo accordo: riportare gli ostaggi a casa, garantire un cessate il fuoco completo, consentire l’aumento di assistenza umanitaria a Gaza e la ristrutturazione dei servizi essenziali, e porre le basi per un piano di ricostruzione a lungo termine per Gaza”. Dunque, ha concluso, “i membri del Consiglio non dovrebbero lasciarsi sfuggire questa opportunità“.
Intanto, Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito di ”non essere d’accordo con la fine della guerra” nella Striscia, sottolineando che “il piano presentato da Biden è parziale” e “non accurato”, con alcuni “gap” rispetto alla proposta di Israele. Intervenendo davanti ai membri del comitato per gli affari esteri e la sicurezza della Knesset, Netanyahu ha sottolineato infatti che ‘‘la guerra verrà fermata allo scopo di restituire gli ostaggi e poi discuteremo“. Israele ritiene che più di un terzo degli ostaggi a Gaza siano morti. Delle circa 250 persone catturate il 7 ottobre, decine sono state liberate durante la tregua di novembre, mentre alcuni corpi sono stati recuperati dalle truppe israeliane all’interno della Striscia.
Secondo il governo israeliano, rimangono 120 prigionieri, 43 dei quali sono stati dichiarati morti sulla base di varie fonti di informazione. Hamas ha affermato che diversi prigionieri sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani o sono morti a causa delle ferite non curate per l’assenza di assistenza sanitaria a Gaza.
Nel frattempo, rimane ancora incerta la data in cui Netanyahu interverrà al Congresso americano, mentre sembra accantonata quella del 13 giugno – di cui ieri aveva parlato un assistente alla leadership del Congresso – perché coincide con la festività ebraica di Shavuot, oltre che con la visita in Italia del presidente americano Joe Biden per il G7.
Gaza: 36.550 persone uccise dal 7 ottobre
Il numero delle persone uccise negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre è salito ad almeno 36.550, di cui 71 nelle ultime 24 ore. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza. Almeno 82.959 persone sono rimaste ferite, di cui 182 nell’ultimo giorno, secondo gli ultimi dati.
E sono circa 15.000 i minori uccisi secondo il ministero dell’Istruzione gestito dall’Autorità Palestinese a Ramallah, aggiungendo che la maggior parte di essi è morta a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est ed era composta per lo più da studenti o da bambini in età prescolastica. “Israele ha distrutto scuole e asili nido e ha preso di mira i civili, in particolare i bambini, che sono stati sfollati con la forza, detenuti o privati dell’accesso al cibo e alle cure mediche”, ha affermato il ministero.
Infine, otto membri delle forze di polizia gestite da Hamas sono stati uccisi in un attacco di droni dell’Idf mentre viaggiavano all’interno del loro veicolo nel centro di Gaza. Lo riporta Ynet News.