K metro 0 – Kiev – Così ha riassunto la catastrofe ecologica dell’Ucraina, il suo ministro dell’ambiente Ruslan Strilets. Che vorrebbe far pagare alla Russia i danni ambientali prodotti dalla sua invasione. E ha già iniziato a calcolarli. Per presentare il conto delle riparazioni del dopoguerra in vista dei futuri negoziati di pace. Sarà il
K metro 0 – Kiev – Così ha riassunto la catastrofe ecologica dell’Ucraina, il suo ministro dell’ambiente Ruslan Strilets. Che vorrebbe far pagare alla Russia i danni ambientali prodotti dalla sua invasione. E ha già iniziato a calcolarli. Per presentare il conto delle riparazioni del dopoguerra in vista dei futuri negoziati di pace.
Sarà il “primo caso nella storia” di riparazioni ambientali pagate da uno Stato a un altro, ha detto Strilets ad Euractiv, durante la sua visita a Bruxelles a fine maggio.
La “fattura” ammonterebbe, finora, a 56 miliardi di euro. Per calcolare i danni, i cittadini vengono chiamati a collaborare grazie allo sviluppo di un’app progettata per smartphone e tablet utilizzabile per segnalare incendi e fuoriuscite tossiche.
L’app fornisce inoltre agli ucraini le informazioni più recenti sull’inquinamento dell’aria, del suolo, dell’acqua e delle radiazioni.
L’Ucraina ha iniziato a rilevare i danni ambientali della guerra quando è iniziata l’invasione russa nel 2022. Da allora sono già stati identificati 5.000 “casi di ecocidio” o crimini ambientali. Come la distruzione della diga di Kakhovka nel giugno 2023, che ha provocato enormi inondazioni. “Abbiamo perso più di 14 km³ di acqua dolce. Migliaia di tonnellate di rifiuti di demolizione sono finiti nel Mar Nero[…] Una vasta parte delle nostre foreste è stata allagata”, ha ricordato Strilets, con conseguenze disastrose anche sugli ecosistemi. Al punto che la procura generale ucraina ha aperto un’indagine per “reato di ecocidio”, finora non riconosciuto dal diritto internazionale. (vedi Mario Baccianini, “Ucraina: la guerra ha distrutto l’ambiente e la biodiversità”, www.kmetro0.it, 28 febbraio 2024, e “La ‘guerra sporca’: conflitti militari e distruzione dell’ambiente”, www.kmetro0.it, 29 febbraio 2024).
La tutela dell’ambiente oggi in Ucraina
Strilets ha parlato in occasione della Settimana Verde dell’UE 2024 (EU Green Week), un importante appuntamento annuale per esaminare e discutere le politiche ambientali dell’Unione Europea.
Nonostante la guerra, “non è difficile” dare priorità alla protezione dell’ambiente, ha detto Strilets, che ha avviato una digitalizzazione su larga scala della sfera di protezione ambientale del paese. E ha lanciato, già dal maggio 2021, la piattaforma ambientale EcoSystem, che contiene tutte le informazioni sullo stato dell’ambiente in Ucraina ed è progettata per garantire un’efficace interazione elettronica tra lo Stato, le imprese e la comunità.
“L’Ucraina è un paese civile che capisce che l’ambiente è il futuro”, ha detto, indicando, a riprova, un gruppo di lavoro governativo di alto profilo sull’ambiente, co-presieduto dall’ex commissario europeo per l’ambiente Margot Wallström e da Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente Volodymyr Zelenskyy.
Pur riconoscendo che esiste un compromesso tra la tutela dell’ambiente e le attività commerciali, ha sostenuto che “è assolutamente possibile trovare questo equilibrio”.
Ha poi collegato esplicitamente gli sforzi di bonifica dell’Ucraina alla sua produzione agricola, sottolineando che 150.000-155.000 km2 di territorio ucraino sono potenzialmente minati, e gran parte di questi sono terreni agricoli. “Se non ripuliamo questo territorio, il grano non sarà adatto all’esportazione”, ha spiegato.
Alimenti come il grano rappresentano un’esportazione chiave per l’economia dell’Ucraina.
Pur sottolineando l’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua, Strilets si è concentrato meno sugli impatti più ampi sulla biodiversità. E quando gli è stato chiesto se l’Ucraina sarebbe disposta a riservare terreni per il ripristino della natura, ha tagliato corto: “Parliamone dopo la guerra”.
Prospettive per il dopoguerra
Strilets vede tuttavia un futuro per l’Ucraina nella transizione energetica. In particolare, come fornitrice di materie prime critiche altamente richieste, come il litio. E ha assicurato al vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Maroš Šefčovič, che ha presieduto, anche in qualità di Commissario per l’azione per il clima, l’8a riunione ad alto livello dell’Alleanza europea delle batterie il 24 maggio scorso a Bruxelles, di aver aggiornato la legislazione e digitalizzato i dati geologici in modo che l’Ucraina possa essere “partner dell’UE” per le materie prime critiche.
Sebbene la Corte dei Conti europea abbia avvertito che l’eliminazione graduale del motore a combustione interna, prevista per il 2035, difficilmente riuscirà senza un’espansione molto più rapida della produzione di batterie, Strilets ritiene che gli obiettivi europei siano ancora raggiungibili. “La nostra valutazione iniziale era che entro la fine del decennio dovremmo essere in grado di soddisfare l’80-90% del fabbisogno di batterie dell’industria automobilistica europea, e questo è ancora il nostro obiettivo”, aveva detto al quotidiano tedesco brd/DP./nas.
(Euractiv/it.marketscreener.com/Rappresentanza in Italia Commissione europea)