K metro 0 – Lubiana – Negare il voto alle elezioni europee ai cittadini di Slovenia, Polonia e Romania residenti in Bosnia Erzegovina è “inaccettabile”. Lo ha affermato la ministra degli Esteri slovena, Tanja Fajon, in seguito alla decisione del Consiglio dei ministri di Sarajevo di non concedere il voto a causa dell’appoggio dei tre Paesi alla risoluzione sul genocidio di Srebrenica nell’Assemblea generale dell’Onu. Alla proposta – riferisce l’Agenzia Nova – si sono opposti i ministri provenienti dalla Repubblica Srpska (entità serba del Paese), il vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro del Commercio estero Stasa Kosarac, il ministro delle Finanze Srdjan Amidzic e il ministro della Sicurezza Nenad Nesic.

“Il ministero degli Esteri ha già annunciato che si tratta di una mossa inaccettabile da parte del governo della Bosnia Erzegovina, che è contraria a tutti i valori fondamentali dell’Unione europea e, non ultimo, anche contro le relazioni amichevoli tra i due Paesi” ha sottolineato Fajon. La ministra slovena ha ricordato che la Bosnia Erzegovina ha recentemente ottenuto il via libera per avviare i negoziati di adesione all’Ue. Ha annunciato inoltre la convocazione dell’incaricato d’affari della Bosnia Erzegovina a Lubiana. Secondo i dati del ministero dell’Interno sloveno, nel registro elettorale per le elezioni europee sono iscritti 1.977 cittadini sloveni residenti in Bosnia Erzegovina che hanno diritto al voto.